Expo antisemita

Giulio Meotti

Nel weekend a Londra la grande fiera dell’odio di Israele. E gli imam arringano contro gli ebrei “zecche”

Roma. Mentre in Italia la discussione politica si anima attorno all’“apologia del fascismo”, in Inghilterra nel weekend un grande evento ha fatto apologia di un totalitarismo vivo e vegeto, l’antisemitismo di matrice islamista. È in un edificio pubblico della città di Londra, il Queen Elizabeth II Center di Westminster, che si è svolta la più grande fiera palestinese d’Europa, il Palestine Expo. “A cento anni dalla Dichiarazione Balfour, a cinquanta dall’occupazione di Israele e a dieci dell’assedio di Gaza”, recitava l’ambizioso programma della due giorni. Le autorità britanniche, a cominciare dal ministro Sajid Javid, avevano minacciato di bandire l’evento, per paura che veicolasse “idee estremiste”. Purtroppo così è stato. È stata la seconda manifestazione antisraeliana ospitata dalla capitale britannica in meno di un mese. Dopo due attentati nel Regno Unito si era tenuta la marcia “Al Quds Day” (il giorno di Gerusalemme).

 

Slogan antisemiti, apologia del terrorismo e bandiere di Hezbollah avevano scandito una manifestazione dove non erano mancati riferimenti al rogo di Grenfell Tower, visto che “i sionisti” sono stati accusati di essere “fra i principali sostenitori del Partito Conservatore responsabili del rogo di Grenfell e della morte della gente”. Frasi che avevano spinto anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, a chiedere al governo di bandire future manifestazioni di Hezbollah. Ospite d’onore dell’expo palestinese è stato l’imam Ebrahim Bham, il capo del Consiglio dei teologi musulmani del Sud Africa, la Jamiatul Ulema, che ha paragonato gli ebrei alle “zecche”: “Un giorno Goebbels (ministro della propaganda nazista, ndr) ha dichiarato che ‘la gente mi dice che gli ebrei sono esseri umani. Sì, so che sono esseri umani. Proprio come le zecche sono animali’”.

   

A organizzare l’evento Palestine Expo a Londra sono stati i “Friends of al Aqsa”, l’organizzazione il cui portavoce, Ismail Patel, ha negato che Hamas sia una organizzazione terroristica. Ha parlato Inas Abbad, sorella di un terrorista palestinese in carcere, dopo l’islamologo svizzero Tariq Ramadan. C’era David Miller, docente sospeso dal Partito laburista in seguito ad accuse di antisemitismo. Gli organizzatori dell’evento Palestina Expo hanno difeso l’imam Ebrahim Bahm, che ha citato il ministro della propaganda di Adolf Hitler per illustrare il trattamento “simile” riservato ai “palestinesi sotto l’occupazione israeliana”. “Lo sceicco Bham utilizza chiaramente la citazione per dimostrare quanto sia terribile il trattamento degli ebrei sotto la persecuzione nazista”, ha detto Patel, organizzatore dell’evento. “Egli continua affermando che un trattamento simile è ora sperimentato dai palestinesi sotto l’occupazione israeliana”.

     
Sul Telegraph, una serie di parlamentari e personalità inglesi avevano lanciato un appello per impedire che la democrazia venisse strumentalizzata dagli antisemiti e dai fiancheggiatori del terrorismo islamico. “L’estremismo islamista è un’ideologia malvagia che sfrutta le nostre libertà e la democrazia per predicare l’odio, seminare divisione e promuovere l’intolleranza”, recita l’appello firmato anche dagli ex comandanti delle truppe inglesi in Iraq e Afghanistan, Tim Collins e Richard Kemp. “La marcia ‘al Quds’ ha visto la partecipazione di centinaia con la bandiera del gruppo terrorista Hezbollah per il centro di Londra, cantando ‘l’Isis e i sionisti sono la stessa cosa’. Chiediamo al Primo Ministro di prendere tutte le misure necessarie per impedire che edifici di proprietà dei contribuenti britannici siano utilizzati da gruppi che si oppongono ai nostri valori e ideali”. Lo sceicco Bham non ha soltanto espresso idee antisemite. Ha anche fatto l’elogio del jihad, definito “una torre nel castello dell’Islam. Il jihad è parte integrante degli insegnamenti islamici”.

      
L’Inghilterra non sembra aver imparato la lezione. Nel 2004, l’allora sindaco di Londra, Ken Livingstone, invitò in città l’imam Yusuf al Qaradawi, guida spirituale dei Fratelli musulmani, che ha giustificato gli attentati kamikaze contro gli “infedeli” e gli ebrei israeliani (anche contro le donne incinta, madri di futuri soldati israeliani). Il 7 luglio di un anno dopo, Londra si svegliò con le bombe umane islamiste. Adesso, ad appena un mese dalle stragi jihadiste, i pifferai della guerra santa sono tornati a fomentare a Londra attacchi contro “le zecche”: gli ebrei.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.