Dettagli frivoli dell'intervista-blockbuster di Trump al New York Times
Perché il presidente americano si è concesso al quotidiano “Fake News Joke”? Curiosità imperdibili sulla “personal diplomacy” di The Donald
Milano. Cinquanta minuti di “intervista-blockbuster” al New York Times: perché Donald Trump si è concesso al quotidiano “Fake News Joke”? Gli esperti si dividono, i più onesti dicono “non lo so”, altri sostengono che Trump vuole sia attaccare i media “nemici” sia ottenere la loro attenzione, addirittura la loro approvazione. Comunque sia, ci sono dettagli imperdibili sulla “personal diplomacy” del presidente americano, e su come si percepisce come leader, a casa e all’estero. Eccone alcuni.
Macron “ama stringermi la mano”. Trump è molto onorato dell’invito ricevuto a Parigi dal presidente francese “great guy”. Macron gli ha detto che “ti amano in Francia”, nonostante la faccenda dell’accordo di Parigi sul clima disertato dagli Stati Uniti, e la sintonia è stata subito trovata. “E’ intelligente, forte, ama stringermi la mano”, dice Trump, “la gente non capisce che gli piace stringermi la mano, ed è una cosa bella”. E poi ancora raccontando la parata del 14 luglio, suggerendo che bisogna farne una anche a Washington, Trump ripete: Macron “è proprio una brava persona. Ed è un duro, ma deve esserlo. Penso che sarà un presidente ‘terrific’, ma gli piace stringermi la mano”.
Merkel e la mano non data. Trump dà la sua versione sulla volta in cui la cancelliera tedesca gli aveva teso la mano e lui non l’aveva data. “Ero sulla mia poltrona, eravamo lì da due ore. Quindi non dovevamo dirci ‘ehi, piacere di vederti’. Poi arrivarono i giornalisti, qualcuno urlò ‘datevi la mano! datevi la mano!’, ma io non avevo nemmeno sentito e così non le ho dato la mano, perché eravamo insieme da ore. Il giorno dopo i titoli: ‘Trump si rifiuta di dare la mano a...”. Ma lei mi ha chiamato, e mi ha detto, ‘sai, penso che andiamo molto d’accordo’, e io ho detto certo che andiamo d’accordo, ma ‘devi mettere i soldi nella Nato’ e numero due, il nostro squilibrio commerciale è ridicolo: sapete, è una macchina di soldi.
La passione per la Lagarde. La capa del Fondo monetario internazionale è “terrific” naturalmente, e Trump la cita più volte quando ricorda la cena del G20.
Perché Trump è andato da Putin alla cena dopo il G20? Per due ragioni. La prima è che si annoiava: era seduto vicino alla moglie del premier giapponese Shinzo Abe, “terrific” lui e anche la signora, “ma lei non parla inglese”. Niente, cioè zero inglese? “Nemmeno ciao”. Che situazione bizzarra, “be’ sì è dura, anche perché si sta lì per… un’ora e 45 minuti”. La seconda ragione è che Melania era seduta vicina a Putin (parla russo? “No, parla molte altre lingue”) e Trump è andato da quella parte del tavolo per salutare la moglie e quando era lì “mi sono fermato a dire ciao a Putin. Davvero, cordialità soprattutto… Abbiamo parlato di – cose. E’ stato interessante in realtà, abbiamo parlato di adozioni”.
Altre citazioni. “Non dimenticate, la Crimea è stata data via durante l’amministrazione Obama, non Trump”. Obama “non ha parlato di Corea del nord. E abbiamo un grande problema con la Corea del nord. Grande grande grande”. “La linea rossa nella sabbia in Siria. Lui (Obama, ndr) non ha colpito, io ho colpito”. “Sono stato in Polonia e ho fatto il discorso. I miei nemici nei media, i miei nemici dicono che è stato il più grande discorso mai fatto in terra straniera da un residente. Avete visto le recensioni che ho ottenuto con quel discorso?”. Arriva la nipotina Arabella, saluta in cinese. “Ha parlato con il presidente cinese. Tesoro, puoi dire qualcosa in cinese, tipo ‘ti volgio bene nonno’?”. “Wo ai ni, Grandpa”, dice la bambina. “Incredibile vero? – dice Trump – Geni buoni, geni intelligenti”.