Schulz vs. Merkel: chi sono i due leader che si contendono la Germania
La "ragazza di Helmut Kohl", amante delle terme e della zuppa di patate, sfida il figlio del poliziotto e calciatore mancato, con un passato da alcolista. Ecco cosa sapere dei due candidati alla cancelleria
Domenica la Germania vota per eleggere i membri del nuovo Bundestag. La sfida è tra la cancelliera cristiano-democratica Angela Merkel e il socialdemocratico Martin Schulz. Qui trovate una rassegna dei momenti salienti della carriera politica (e non) dei due candidati.
La giovane Angela Dorothea Kasner nel 1981 si sposò con uno studente di fisica, Ulrich Merkel (i due posano insieme nella foto in alto), il matrimonio durò solo cinque anni, ma lei mantenne il cognome. Ora è al secondo matrimonio.
Il padre di Martin Schulz (sopra in una foto da bambino) era un poliziotto, la madre fondò una sezione della Cdu nella sua città di origine. Sposato con tre figli, Schulz non ha mai terminato gli studi, però parla quattro lingue oltre al tedesco.
Angela è un chimico. Ha studiato a Lipsia, nella Ddr e aveva anche ricevuto una proposta di lavoro dalla Stasi. In gioventù, ogni giovedì, andava a fare la sauna. Quando nel 1989 cadde il muro di Berlino era proprio un giovedì e Angela non volle rinunciare alla sua routine. Così, si aggiunse ai festeggiamenti soltanto dopo la sua consueta sauna settimanale.
Mentre cadeva il muro, Schulz era a Würselen, nella sua libreria. Infatti il candidato della Spd, prima di darsi alla politica, era un libraio e prima ancora un calciatore, fino a quando un infortunio al ginocchio bloccò la sua carriera.
Es hieß mal, Frauen könnten nicht kicken. So ein Quatsch. Lasst uns jetzt diesen Skandal der ungleichen Bezahlung abschaffen. #GIFmeEquality pic.twitter.com/stcBjSqjry
— Martin Schulz (@MartinSchulz) 19 settembre 2017
Quando nel 1990 divenne portavoce del governo per la Cdu, Lothar de Maizière (nella foto in alto con Merkel) chiese ai suoi collaboratori di portarla a fare shopping. Angela si era presentata con una gonna a sacco e sandali da francescano. “Aveva il tipico look degli studenti dell’est”, ricorda de Maizière. Col tempo lo stile di Merkel è cambiato: giacche dai colori sgargianti – giallo, cremisi e rosso – sempre abbottonate e abbinate a pantaloni. I gusti alimentari, invece, sono rimasti molto morigerati: il suo piatto preferito è la zuppa di patate.
Giacca, camicia e cravatta, o rossa come l’Spd o blu come l’Unione europea, i suoi due amori politici. Inizia la carriera politica nel retrobottega della sua libreria, nel 1987 diventa sindaco della sua Würselen in Renania Vestfalia. Nel 2013, confessa al Financial Times di avere avuto un passato tormentato da alcolista.
Riflessiva, attendista, paziente, la “ragazza di Helmut Kohl” è poi diventata la “Mutti” di tutti i tedeschi. Ma per farlo ha dovuto far fuori uno a uno i suoi rivali. La vendetta è un piatto che va servito freddo e lo sa bene Schröder che la definì “ridicola” per essere scoppiata a piangere durante una conferenza delle Nazioni Unite a Berlino nel 1994. “Ho solo bisogno di tempo”, rispose lei, “lo metterò all’angolo”. E così è successo nel 2005, quando Merkel scippò a Schröder il titolo di cancelliere.
Un tedesco atipico. Esuberante, impulsivo, ironico e provocatore. Alcuni suoi scontri con altri politici sono rimasti celebri. Primo tra tutti quello del 2 luglio 2003 all’Europarlamento di Strasburgo, quando Silvio Berlusconi disse di lui: “Per il ruolo di Kapò lei è perfetto!”. Ma anche Jean-Marie Le Pen lo definì “Hitler con la faccia da Lenin”.
“Non si fanno promesse che non possono essere mantenute”, questo il ritornello di Merkel ripetuto in campagna elettorale. Anche in queste elezioni Angela ha puntato sulla concretezza, moderazione e calma. Non si è scomposta nemmeno quando le hanno lanciato addosso dei pomodori a Heidelberg (nella foto in alto uno dei meme che affianca la cancelliera a un barattolo di passata Mutti)
Il programma di Schulz è incentrato sulla riforma fiscale e, in politica estera, sulla “hardest Brexit possible”. Per lui la Gran Bretagna è quasi un’ossessione, tanto da avere ispirato moltissimi meme con la sua faccia. Uno dei più celebri e condivisi durante la campagna elettorale è quello ispirato al poster di Obama con la scritta “hope”, che nel caso di Schulz è stata sostituita con “mega”, “make Europe great again”.
L'editoriale dell'elefantino