Così Philippot cerca il suo spazio autonomo tra i nazionalisti
Il movimento dell'ex vicepresidente del Front national, Les Patriotes, debutta come partito e prova a conquistare i futuri delusi del lepenismo
Roma. Florian Philippot, ex vicepresidente del Front national e braccio destro di Marine Le Pen, ha trasformato il suo movimento, Les Patriotes, in partito. Philippot, che ne ha annunciato la creazione alla televisione Lci, ha però subito negato di aver creato una formazione politica tradizionale: “Non è un partito perché non vogliamo diventare come gli altri, che hanno strutture molto gerarchiche, dove tutto è imposto dall’altro, dove esiste un vincolo di esclusività”.
La strategia dell’ex frontista è provare a dimostrare che a causa della sua fuoriuscita l’estrema destra del Front National tornerà a essere un partito escludente e incapace di raggiungere i risultati elettorali che hanno caratterizzato la sua gestione, riuscita a "dédiaboliser" un partito considerato razzista e xenofobo. Les Patriotes si rivolgono quindi ai futuri delusi del lepenismo.
Allo stesso tempo però, Philippot deve dimostrare di avere uno spazio politico autonomo, cosa non semplice visto che non ha mai avuto “truppe” né è mai riuscito, negli anni passati al Front national, a costruire un feudo territoriale. E’ eurodeputato e consigliere regionale nel Grand Est, ma non ha con sé eletti di peso o una struttura radicata. Alle ultime elezioni legislative non è riuscito a entrare in Parlamento (come nessuno degli uomini a lui vicini). Inoltre lo spazio tra il centrodestra e il Front national è già occupato da Debout la France, il partito sovranista di Nicolas Dupont-Aignan che ha raggiunto il 4,75 per cento alle ultime presidenziali e si è poi alleato, per il secondo turno, proprio con Marine Le Pen. Philippot ha contattato Dupont-Aignan la settimana scorsa per invitarlo ad aderire, ma l’interessato ha declinato l’offerta: “Ci rivedremo presto con Nicolas Dupont-Aignan, ma non aderirà a Les Patriotes” ha spiegato Philippot, che al momento può contare solo su tremila iscritti.
Di nazionalisti in Francia, insomma, ce ne sono già fin troppi. Difficile che possa esistere politicamente un nuovo movimento in un’area politica così affollata.