Un uomo accoltella i passanti a Marsiglia: due morti
L'aggressore è entrato in azione all'interno della stazione Saint Charles ed è stato ucciso dalla polizia. L'Isis rivendica l'attacco
Parigi. Attorno alle 13:50 di domenica, nel piazzale della stazione ferroviaria di Marsiglia-Saint-Charles, un uomo ha accoltellato a morte due ragazze al grido di “Allah Akbar”. L’individuo, subito dopo l’attacco, è stato neutralizzato da un militare dell’operazione antiterrorismo Sentinelle, di guardia alla stazione. “Sono state uccise tre persone, tra cui l’aggressore”, ha scritto in una nota la procura antiterrorismo. Secondo le informazioni di France Info, la prima donna sarebbe stata sgozzata, la seconda accoltellata a morte al torace e all’addome. Stando a quanto dichiarato dal sindacato Unsa-Police, le due ragazze avevano 17 e 20 anni.
Attentat gare St Charles à Marseille pic.twitter.com/uPNzX5oG8o
— soldat louis (@jlfayolle) 1 ottobre 2017
In serata l'Isis, attraverso Amaq, ha rivendicato l'attacco parlando di un suo “soldato”.
La stazione di Saint-Charles, principale crocevia ferroviario di Marsiglia, è stata immediatamente evacuata dopo l’attentato, e in tutto il quartiere è stato messo in campo un imponente dispositivo di sicurezza. “Mobilitazione totale dello stato accanto ai marsigliesi”, ha scritto Christophe Castaner, portavoce dell’esecutivo. Il reparto della polizia nazionale delle Bocche-del-Rodano, attraverso il suo profilo Twitter, ha raccomandato ai passanti di evitare la zona, aggiungendo che il traffico della Sncf, le ferrovie francesi, è per il momento interrotto.
#MarseilleGareSaint-Charles @PoliceNat13 . situation figée , auteur neutralisé et abattu.Trafic SNCF interrompu.
— Police nationale 13 (@PoliceNat13) 1 ottobre 2017
Stando a quanto riferito da una fonte della polizia a France 3, l’aggressore aveva una trentina d’anni, era “di origine maghrebina”, e aveva con sé due coltelli, uno dei quali da macellaio. La sezione antiterrorismo della procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per “omicidio in relazione con un’organizzazione terroristica” e “tentato omicidio ai danni di un pubblico ufficiale”, affidandola alla Direction centrale de la police judiciaire e alla Dgsi, l’intelligence interna. “Avevo una corrispondenza di due ore, così sono uscita dalla stazione. Tutto è successo a dieci metri da me, potevo essere io la vittima. Mi sembrava da solo. Era in un angolo. E si comportava in modo strano. Lo stavamo guardando con altri viaggiatori. Poi ho visto che aveva un coltello nella manica, con il quale ha iniziato a bombardare di colpi una ragazza. Un’altra era già a terra insanguinata. Era girata di spalle quando l’ha attaccata. Ha gridato ‘Allah Akbar’”, ha testimoniato una donna, Dominique, a France Info.
“Abbiamo visto degli uomini armati correre. La gente ha cominciato a gridare. Siamo stati subito invitati ad abbandonare rapidamente la stazione”, ha raccontato all’Express un altro testimone, presente alla stazione al momento dell’attentato. Secondo fonti della polizia vicine al dossier, l’uomo, privo di documenti d’identità al momento dell’attacco, era noto alla polizia per reati minori, ma era sconosciuto ai servizi segreti. “Sono profondamente indignato per questo atto barbaro, e addolorato assieme alle famiglie e ai parenti delle vittime di Marsiglia. Saluto i militari di Sentinelle e i poliziotti che hanno reagito con sangue freddo ed efficacia”, ha tuittato il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. La leader del Front national, Marine Le Pen, in trasferta a Poitiers dove ha riunito i suoi fedelissimi per lanciare la rifondazione del partito, ha evocato l’attacco di Marsiglia in apertura del suo discorso: “Di fronte a questi barbari assassini, la nostra speranza è che ci si renda conto finalmente della situazione di pericolo in cui si trova il nostro popolo, e che si consideri finalmente il terrorismo per quello che è, ossia un atto di guerra e non un reato minore o un atto di delinquenza come un altro”. L’ennesimo attentato che ha colpito la Francia si verifica nei giorni in cui è in discussione all’Assemblea nazionale il nuovo progetto di legge antiterrorismo difeso dal ministro dell’Interno Collomb, che mira a rendere permanenti alcune misure dello stato d’emergenza (in Francia lo stato d’emergenza è in vigore dagli attentati jihadisti del 13 novembre 2015). Tra i punti principali della loi terrorisme, figurano la possibilità di chiudere i luoghi di culto che fanno propaganda jihadista con una semplice ordinanza del prefetto, il rafforzamento dei controlli d’identità alle frontiere e nei pressi delle stazioni internazionali, con deroghe agli accordi di Schengen, l’introduzione del Pnr (Passanger name record), che prevede il trasferimento dei dati raccolti dalle compagnie aeree alle autorità giudiziarie, e l’estensione dell’orario in cui è possibile effettuare perquisizioni.
#Marseille : après l’attaque perpétrée à proximité de la gare Saint Charles, je me rends immédiatement sur les lieux.
— Gérard Collomb (@gerardcollomb) 1 ottobre 2017