Kurz, che vuole diventare il più giovane leader del mondo. E gli altri

Vienna verso il voto. Il futuro cancelliere austriaco potrebbe essere il 31enne leader del partito conservatore. Ecco chi sono gli altri più giovani "capi" del pianeta

Enrico Cicchetti

Chi sostituirebbe Kurz come leader più giovane del mondo?
Finora la più "piccola" era Vanessa D'Ambrosio, che a 29 anni ha guidato la repubblica di San Marino. Ma la sua carica come di capo di Stato è terminata il 1 ottobre. Kurz, nato il 27 agosto 1986, è più giovane del leader supremo della Corea del Nord Kim Jong-Un (33 anni), dell'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani (37 anni), del re di Bhutan Jigme Khesar Namgyel Wangchuck (37 anni). Il primo ministro estone Juri Ratas ne ha 38 e il principe ereditario arabo saudita Mohammed bin Salman solo 32.


    

L'Austria si avvicina alle elezioni federali, che si terranno il 15 ottobre. Stando agli ultimi sondaggi, pare che gli austriaci potrebbero sostituire il loro attuale cancelliere con un leader che diventerebbe il più giovane capo di governo al mondo. Per ora questi danno in vantaggio il 31enne leader dei popolari Sebastian Kurz, che sfida l'uscente Christian Kern, socialdemocratico, e l'ultra-nazionalista Heinz Christian Strache. Rimettere insieme i cocci del matrimonio naufragato tra popolari e socialdemocratici sembra, almeno per il momento, un'impresa impossibile. Sotto Kurz i conservatori si sono invece molto avvicinati alle posizioni dell'estrema destra della Fpö: assieme potrebbero formare il nuovo governo, come già avvenuto tra il 2000 e il 2005.

 

Kurz, viennese classe 1986, nel 2013 è stato il primo "millennial" a diventare ministro degli Esteri in un paese dell'Unione europea: all'epoca aveva 27 anni e non aveva nemmeno completato gli studi in giurisprudenza. Ma è solo il primo gradino di un'inarrestabile scalata politica, che inizia nell'organizzazione giovanile del partito conservatore. Mentre alcuni vedono nella sua nomina una rottamazione del vecchio partito conservatore e dell'altrettanto vecchia classe dirigente, altri considerano la scelta azzardata e dubitano delle competenze del giovane Kurz. Che non si scompone e anzi, riesce a farsi notare anche a livello internazionale, sostenendo una "politica delle porte chiuse" sull'immigrazione e scontrandosi più volte, sulla questione, con l'Italia. A 30 anni Kurz viene nominato capo del partito di centrodestra Övp e riesce a portare il paese a elezioni anticipate, rompendo con la grande coalizione composta da popolari e socialdemocratici.

 

E mentre il parlamento sulla Ringstrasse è oggi in fase di radicale ristrutturazione, a 130 anni dalla costruzione, l'immagine si presta a essere metafora della situazione politica austriaca, che sta attraversando un profondo cambiamento. Il sostegno al partito popolare è salito di più di 10 punti percentuali dopo che Kurz ne ha preso le redini, quest'anno. Il 15 ottobre vedremo se il giovane leader conservatore sarà eletto cancelliere del paese che si candida ad assumere la presidenza del semestre europeo nella seconda metà del 2018. Un ruolo delicato in un momento delicato, dove si svolgeranno fondamentali dibatti per i negoziati sull'uscita del Regno Unito dal blocco. Kurz ha detto che la Brexit riflette "paure e ansie" degli europei che chiedono cambiamenti. Secondo diversi analisti internazionali, Vienna – che sta ragionando sulla proposta francese di apertura di zone protette in cui trattenere i migranti – cercherà di guidare l'Ue attraverso politiche di immigrazione più restrittive, di sostenere l'austerità economica e di resistere a un più stretto allineamento delle politiche sociali in tutto il blocco.

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