Così l'attentatore di Las Vegas ha aggirato le leggi sulle armi automatiche
Tutto quello che c'è da sapere sull'Ar-15 modificato e usato da Paddock per uccidere 59 persone in 10 minuti
Come ha fatto Stephen Paddock a fare 59 morti e 527 feriti in 10 minuti? All’inizio si è pensato a un “crank trigger”: un grilletto a manovella. Adesso sembra che avesse addirittura un “bump stock”; una specie di “protesi” che applicata al fucile ottiene lo stesso risultato, ma in modo più sofisticato. Anzi, ne aveva due. Oltre a 42 armi: parte nella camera d'albergo e parte nella sua casa. Il massacro è stato fatto con un fucile semiautomatico Ar-15 che appunto, grazie al marchingegno acquistabile online è stato trasformato in quasi mitragliatrice, in grado di sparare 700 colpi al minuto. Se si cerca su Google la parola “grilletto a manovella” in italiano, la parola neanche si trova: salvo appunto per gli articoli che fanno riferimento alla strage di Las Vegas. Cercando invece “crank trigger” in inglese salta fuori un'ampia documentazione, corredata di dettagliati video tutorial. Quello che riportiamo, in particolare si riferisce appunto a un Ar-15. Come dire: “fatevi da soli la vostra mitragliatrice fai-da-te, è così facile!”.
Ma anche sul “bump stock” c’è un dettagliato video tutorial per acquirenti online. Anch’esso riferito a un Ar-15.
Il New York Times ha pubblicato anche una scheda dettagliata per illustrare la differente cadenza di tiro tra l’arma usata da Paddock, con 90 colpi in 10 secondi, e quella di Omar Mateen, che nella strage di Orlando utilizzò un altro Ar-15, però non modificato e dunque limitato alla cadenza semiautomatica di 24 colpi in 9 secondi. I due casi sono comparati da quotidiano americano con una vera arma automatica, capace di sparare 98 colpi in 7 secondi.
BOSTON 25: Photos emerges from inside the Las Vegas shooters hotel room showing gun, ammo, bipod and optics. pic.twitter.com/dLz9QuHOQq
— Josh Caplan (@joshdcaplan) 3 ottobre 2017
Ma vanno date almeno un paio di spiegazioni. La prima è tecnica: che differenza c'è tra un'arma semiautomatica e una automatica? Cominciamo col ricordare che una volta le armi da fuoco dovevano essere ricaricate ogni volta che sparavano: al massimo si poteva mettere più colpi in più canne, secondo il modello ancora in uso nella doppietta da caccia o da uso sportivo.
L’ordine chiuso tuttora insegnato nell’addestramento dei soldati e usato dalle parate militari deriva dalla falange macedone e dalla legione romana che lo avevano inventato per opporre un fronte compatto di scudi e sarisse o gladi. Ma nel Seicento, con lo sviluppo delle armi da fuoco, fu riesumato per permettere quella successione tra file che sparano e file che ricaricano, si nota in tanti film storici, e che garantiva un fuoco continuo.
Nel XIX secolo fu però inventato il caricatore, che permetteva di sparare più colpi prima di ricaricare. In canna, dopo l’esplosione del proiettile, resta però il bossolo vuoto dove era stata contenuta la miscela esplosiva e che va espulso. Nella forma più primitiva, questa espulsione si fa con un meccanismo manuale: la caratteristica levetta del Winchester del Far West, o l’altrettanto caratteristico manubrio dei 91 e 91-38 del Regio esercito nelle due guerre mondiali. È la ripetizione ordinaria, in due mosse: un colpo al grilletto, uno all’azionatore del meccanismo di estrazione.
L’invenzione di un meccanismo per azionare l’estrazione con il riutilizzo degli stessi gas della combustione permette invece di fare un movimento solo: il colpo al grilletto spara e allo stesso tempo espelle il bossolo, mettendo in canna la pallottola successiva. Ma nell’arma semiautomatica bisogna premere il grilletto per ogni colpo. Più precisa, ma più lenta. L’arma automatica invece continua a sparare fino a quando si tiene premuto il grilletto, o il meccanismo equivalente, ovviamente non oltre l’esaurimento del caricatore. Una mitraglietta o pistola mitragliatrice, con l’impugnatura a pistola, ha dunque un caricatore piccolo che si esaurisce subito, ma la durata aumenta con un mitra e più ancora con un più lungo fucile d’assalto. Il fucile mitragliatore ha poi un bipiede di appoggio che gli dà stabilità e gli permette di sparare più lontano. La mitragliatrice usa al posto del grilletto un sistema di bottoni ed è poggiata su un treppiede. Nella Maschinengewehr 42, arma di origine tedesca a lungo in uso anche nell’esercito italiano, la semplice applicazione del supporto che la trasforma da fucile mitragliatore in mitragliatrice basta a raddoppiarne la gittata.
Come ha ricordato la stampa statunitense, la strage di Las Vegas è stata la prima negli Stati Uniti in cui sono state utilizzate armi automatiche. Ciò sembrerebbe in contrasto con l’informazione ripetuta spesso in Italia dai commentatori sui media, secondo cui “negli Stati Uniti la vendita di armi automatiche è libera”. Non è vero. Il secondo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, risalente al 1791, stabilisce sì che “essendo necessaria, alla sicurezza di uno stato libero, una milizia ben regolamentata, non potrà essere infranto il diritto dei cittadini di detenere e portare armi.” Ma la Corte Suprema ha più volte chiarito che questo diritto non può essere assoluto e che va regolamentato per legge. Come la gran parte della legislazione americana, anche quella sulle armi dipende in gran parte dai singoli stati, ma all’interno di alcuni paletti rappresentati dalle leggi federali. E sia il National Firearms Act del 1934, arrivato non a caso dopo la famigerata strage di San Valentino, sia il Firearm Owners Protection Act del 1986 stabiliscono chiaramente come il diritto di portare armi non si estenda a quelle automatiche.
Per queste, come d’altronde per le bombe a mano, mortai e lanciarazzi, esiste invece un porto d’armi ad hoc, soggetto all’approvazione del ministero della Giustizia e con tanto di marca da bollo da 200 dollari. Insomma, da noi ci vuole il porto d’armi per le armi semiautomatiche, mentre le armi automatiche sono proibite ai privati. Negli Stati Uniti le armi semiautomatiche sono in vendita libera mentre quelle automatiche sono soggette al porto d’armi. Un effetto paradossale è che alla fine le armi automatiche sono usate per atti criminosi più in Europa che negli Stati Uniti. Chi deve ricorrere al mercato nero, ovviamente, a quel punto cerca direttamente delle armi più pesanti. In compenso, la libera disponibilità di armi semiautomatiche ha fatto pensare alla praticità di taroccarle.
Il crank trigger è un aggeggio meccanico semplicissimo. Appoggiandolo al grilletto, però, questo si mette a scattare a ripetizione con cadenza rapidissima. Non è proprio una mitragliatrice, ma l’effetto è quasi lo stesso: come purtroppo è si visto a Las Vegas.
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