Catalexit, chi sono le banche che hanno deciso di lasciare la Catalogna
Il Banco de Sabadell ha spostato la sede sociale ad Alicante. Ora anche la CaixaBank sembra pronta ad andarsene da Barcellona
Barcellona (askanews) - Le ansie indipendentiste della Catalogna, e non solo, devono fare i conti con il plebiscito dei mercati. Nel 1998 il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, in occasione della decisione sulla nascita dell'euro, salutò con entusiasmo l'adozione di un percorso che privilegiava il "plebiscito permanente dei mercati" rispetto a quello delle urne. Un percorso che sembra gettare la sua ombra anche sulla Catalogna.
Le insofferenze dei mercati finanziari nei confronti delle spinte centrifughe di Barcellona si sono manifestate immediatamente nell'ambito bancario. La seconda banca catalana, la quinta della Spagna, il Banco de Sabadell, ha deciso di lasciare la Catalogna e di spostare la sede sociale ad Alicante, sul Mediterraneo, nella Spagna sud-orientale. La procedura sarà molto rapida, è stato comunicato al termine di un consiglio di amministrazione straordinario della banca.
La decisione del Banco de Sabadell sembra avere trascinato anche quella della CaixaBank, il primo istituto bancario della Regione autonoma spagnola, che potrebbe a brevissimo prendere la stessa strada. Per entrambi gli istituti la mossa è stata pianificata per evitare le incertezze legate a una possibile indipendenza della Catalogna.
A complicare il processo della Catalexit ci si è messa anche l'agenzia Fitch che ha annunciato di essere pronta a tagliare il rating della Catalogna a causa delle tensioni con il governo centrale di Madrid sull'indipendenza della Regione. Fitch ha spiegato che tali tensioni sono a rischio di peggioramento nel breve periodo e potrebbero portare a eventi imprevedibili, come possibili impatti sui fondi di liquidità cui la Catalogna fa ricorso per finanziarsi. In altre parole, la dura lex del plebiscito dei mercati. Molto più pericolosa di Rajoy e della Guardia civil.
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