In Francia la riforma delle pensioni passa per i giovani nerd
Tecnologia e informatica per snellire il sistema pensionistico. I programmatori dell'école 42 hanno 48 ore per proporre come rivoluzionare uno dei principali enti previdenziali francesi
Parigi. La “retraite”, per ragioni anagrafiche, è ancora lontana, ma il loro boss, Xavier Niel, fondatore dell’école 42, è convinto che possano già dare un contribuito prezioso alla modernizzazione del sistema pensionistico francese. Un gruppo di studenti della superscuola di informatica parigina, secondo quanto raccontato oggi dal Figaro, si è lanciato in un ambizioso “hackathon”, per far confluire nuove idee nella Caisse nationale d’assurance vieillesse (Cnav), ossia uno dei principali enti previdenziali francesi, con 18 milioni di contribuenti e 14 milioni di pensionati. Un “hackathon” è un evento della durata di uno o più giorni destinato a informatici e dedicato alla collaborazione intensiva su un progetto comune. E questo progetto dell’école 42, ambizioso tanto quanto chi lo ha promosso, ha tutti i presupposti per rivoluzionare il modo di lavorare nelle tradizionalissime istituzioni francesi.
Per il Figaro, “è una vera scossa culturale”, quella azionata da Niel, il tentativo di far incontrare due mondi apparentemente inconciliabili. I giovani geek e aspiranti modernizzatori del sistema pensionistico francese sono al lavoro da ieri pomeriggio: venticinque sono studenti presso l’école di boulevard Bessières, cinquanta, invece, sono volontari della Cnav. L’idea di base è quella di programmare i servizi digitali dei futuri pensionati, dunque immaginare nuove applicazioni, migliorare le funzioni di queste app nei dispositivi mobili, creare una pagina web più snella e immediata, insomma rinnovare grazie all’aiuto delle tecnologie 2.0. la forforosa e austera funzione pubblica francese. È la prima volta che il Cnav beneficia di questo processo creativo collaborativo, che invece è ben noto alle start-up, sempre più presenti nel tessuto economico francese da quando c’è Macron all’Eliseo. Come riportato dal Figaro, i partecipanti all’“hackathon” si dedicheranno, in particolare, a quattro temi: aiutare i servizi interni della Cnav a conoscere meglio i loro iscritti, facilitare l’accesso dei pubblici fragili ai diritti, inventare un servizio per coloro che hanno meno di 55 anni, smaterializzare i questionari, attualmente trasmessi in formato cartaceo, che servono al calcolo delle pensioni di reversibilità e delle pensioni minime di vecchiaia. I venticinque studenti selezionati da Niel, prima di lanciarsi nel progetto, hanno fatto una full immersion di dieci giorni alla Cnav, per comprendere i meccanismi che la regolano e intercettare ciò che va cambiato con urgenza. “La maratona dello sviluppo”, come è stata definita dagli interni, durerà 48 ore. Domani, una giuria, presieduta da Jean-Paul Delevoye, nominato ad ottobre alto commissario per la riforma delle pensioni, designerà i tre migliori programmatori. I vincitori, racconta il Figaro, otterranno il diritto di tornare sei mesi alla Cnav per contribuire allo sviluppo di soluzioni volte al rinnovamento del sistema previdenziale prima del 31 marzo.
Non è la prima volta che gli studenti-nerd dell’école 42 partecipano a un “hackathon” in cui è coinvolto anche il governo. Lo scorso anno, a gennaio, si erano rinchiusi nella loro scuola per 48 ore dedicate al miglioramento della lotta contro il terrorismo. Quest’anno, invece, la scuola ha ospitato un “hackathon” consacrato alla creazione di una comunità e di una rete “Garde nationale”, e un altro sul tema della “reinvenzione dell’interfaccia uomo/macchina”. L’imprenditore disruptor più spettinato di Francia, si sa, è un grande amico del presidente della Repubblica, con il quale, lo scorso giugno, ha inaugurato Station F., il più grande incubatore di start-up d’Europa. Già quando Macron era al ministero dell’Economia, Xavier Niel aveva applaudito il marcato interesse del futuro capo dello Stato verso l’economia digitale. E il nuovo “hackathon” firmato école 42, con il coinvolgimento delle istituzioni, è un’ulteriore conferma del florido rapporto esistente tra i due.
I conservatori inglesi