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Incompatibilità con gli antisemiti

La Germania pensa a una legge per espellere “chi non accetta gli ebrei”

In Germania l’alleanza conservatrice guidata da Angela Merkel annuncia di voler rafforzare le leggi contro l’antisemitismo che alligna tra gli immigrati. Tra le misure a cui si pensa, c’è anche la deportazione fuori dal paese. La bozza di legge vista dal giornale Die Welt dice che “l’accettazione assoluta della vita degli ebrei” è un requisito minimo per l’integrazione e che coloro che “rifiutano la vita degli ebrei in Germania e che mettono in dubbio il diritto a esistere di Israele non hanno posto nel nostro paese”.

 

La proposta di legge è stata pensata dopo le manifestazioni di piazza contro la decisione dell’Amministrazione Trump di spostare l’ambasciata americana a Gerusalemme – un annuncio che non fa che ratificare una linea politica accettata dagli ultimi quattro presidenti americani, tutti d’accordo nel sostenere che la capitale di Israele è Gerusalemme. Durante le proteste in Germania si sono sentiti cori antisemiti e sono state bruciate bandiere dello stato di Israele, come del resto è accaduto anche a Milano, in Italia. Forse perché i tedeschi hanno un ricordo più vivo dell’antisemitismo, avanzano ora una proposta che è esplicitamente diretta, come dice il vice presidente del gruppo Csu- Cdu Stephan Harbarth, “agli immigrati dai paesi africani con un background arabo” – che sono cresciuti in un clima di antisemitismo storico. La Germania, che pure ha accettato di accogliere un milione di rifugiati siriani, riconosce per prima che c’è un problema di incompatibilità: se pensi che gli ebrei non possano vivere nella tua società, allora non puoi vivere in questa società.

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