Trump annuncia un "nuovo momento americano"
Allo stato dell'unione il presidente passa in rassegna tutti i successi della sua Amministrazione. “Anche gli americani sono dreamers”, ha detto nella sua nuova veste di leader positivo
Il Trump del teleprompter, parente lontanissimo del Trump di Twitter, ha annunciato un “nuovo momento americano” in un discorso che, com’era previsto, ha dato ampio spazio all’ottimismo, all’orgoglio, alla resilienza del popolo americano e non ha mancato di offrire un elenco puntuale di tutte le missioni compiute e dei record battuti nel primo anno dell’Amministrazione Trump, dalla crescita economica portentosa alla deregolamentazione passando per i miracoli del “carbone pulito” fino alla nomina di giudici che “interpretano la costituzione così com’è scritta”.
A Davos aveva detto che “non c’è mai stato un momento migliore per assumere, costruire, investire e crescere negli Stati Uniti”, nel discorso sullo stato dell’unione ha portato il concetto fuori dagli argini della sola economia: “Non c’è mai stato un momento migliore per vivere il sogno americano”, passaggio condito da un gioco di parole molto ritwittato: “Anche gli americani sono dreamers”. Lo stato dell’unione è dunque “forte perché la nostra gente è forte”, ha detto il presidente nell’annuale discorso liturgico che secondo qualunque sondaggio e rilevamento non sposta consensi né dà indirizzi politici, ma può contribuire, nel tempo, a sedimentare impressioni e orientamenti sulla figura presidenziale. E l’impressione che Trump ha voluto trasmettere è quella del presidente che traffica con la speranza ed è capace di unire una nazione che è finalmente tornata grande. L’èra retorica della paura, della distruzione, delle paludi da dragare e dei giornalisti da incriminare sembra chiusa, almeno nelle uscite ufficiali.
Annunciato, e ormai inevitabile, l’abito nero con spilletta delle ospiti democratiche, in perfetto contrasto con il candore della first lady, Melania, la “sfinge slovena” (copyright Maureen Dowd) che per la prima volta dall’inizio dell’anno si è mostrata assieme al marito. Anche se i due sono arrivati a Capitol Hill in automobili separate. Come da tradizione, il presidente ha usato le storie di alcuni ospiti per infondere vita ed emozioni al discorso: sono apparsi così i genitori di due sorelle uccisi da membri della gang MS-13 entrati nel paese con un programma di protezione per i minorenni non accompagnati, un dissidente nordcoreano, una famiglia che ha adottato il figlio di una donna tossicodipendente, i genitori dello studente americano morto dopo essere stato imprigionato e torturato in Corea del nord e altri costruttori di sentimenti di unità nazionale. Il discorso è spesso l’occasione anche per avanzare nuove proposte in agenda, e Trump si è mosso su tre fronti. Sull’immigrazione, ha rilanciato il compromesso per concedere l’accesso alla cittadinanza a quasi due milioni di clandestini in cambio di misure per regolare la sicurezza al confine; ha lanciato un piano infrastrutturale da 1.500 miliardi di dollari e ha firmato un ordine esecutivo per tenere aperto il carcere speciale di Guantanamo, aprendo alla possibilità che diventi la destinazione per altri detenuti.
Galvanizzato dalla nuova identità di leader positivo, Trump ha fatto una cavalcata interminabile: il discorso è durato un’ora e venti minuti, poco meno del record stabilito da Bill Clinton nel suo ultimo discorso sullo stato dell’unione. Quel testo, però, era lungo circa il doppio di quello di Trump, che ha fatto pause e indugiato ad ogni riga per dare l’attacco per l’applauso ai repubblicani, che non hanno perso occasione. Spesso anche Trump si è applaudito da solo.