Se dico Europa a cosa pensi? Macron vuole costruire il popolo europeo
Il presidente francese lancia la grande marcia per l'Ue con un questionario, app e porta a porta. Il modello del 2016
Parigi. Sabato scorso, durante la prima convention della giovanile della République en marche (Lrem), Jeunes avec Macron (Jam), la parola “Europa” è stata la più citata dai relatori. Mentre la platea sventolava bandiere europee accanto a quelle francesi, come durante la campagna elettorale che ha portato Emmanuel Macron all’Eliseo, i giovani macronisti hanno spiegato fino a che punto l’europeismo convinto dell’attuale presidente sia stato fondamentale per mobilitarli e quanto sia necessario continuare ad insistere sulla necessità di rifondare il progetto europeo.
“I Jam sono fortemente legati al loro paese ma nel nostro cuore c’è anche l’Europa”, ha dichiarato il neopresidente dei giovani in marcia con Macron, Martin Bohmert, prima di aggiungere: “Dobbiamo considerare la questione della sovranità su scala europea. Siamo la generazione Erasmus. L’Europa oggi non è quella immaginata dai padri fondatori. Sta a noi rifondare il progetto europeo”. Ma il primo raduno della giovanile è stato soprattutto un antipasto della campagna di Macron per le elezioni europee del 2019, che inizierà ufficialmente sabato prossimo, con il lancio della “Grande marcia per l’Europa”. “Dobbiamo parlare tutti di Europa. Dobbiamo mobilitarci. Abbiamo una scadenza, le elezioni europee. Il 24 marzo, assoceremo i francesi per identificare le priorità dell’Europa nei cinque anni a venire”, ha dichiarato Christophe Castaner, presidente della République en marche e segretario di stato per le relazioni con il Parlamento. Dopo aver galvanizzato le loro giovani truppe, la squadra ministeriale a disposizione del premier Edouard Philippe dà così il via, questa settimana, a un’operazione che ha come modello la “Grande Marcia” del 2016 per le presidenziali: un vasto porta a porta con l’aiuto di app e algoritmi, per sottoporre ai francesi un questionario sulla rifondazione dell’Europa. La bozza del documento che i militanti macronisti consegneranno ai loro concittadini è stata consultata in anteprima dal settimanale Paris Match. “Se le dico ‘Europa’ a cosa pensa?”, “Secondo lei cosa non funziona in Europa? E cosa invece funziona?”, “L’Europa ha un impatto concreto nella sua vita quotidiana? Se la risposta è sì, qual è questo impatto?”, “Che cosa si aspetta dall’Europa per migliorare la sua quotidianità?”, chiederanno i macronisti ai francesi.
Nel documento, gli intervistati sono chiamati anche a indicare quali sono le due priorità che la Francia dovrebbe difendere a livello europeo: si sceglierà tra la gestione dei flussi migratori, la lotta contro il riscaldamento globale, la difesa e la sicurezza degli europei, la riduzione delle diseguaglianze, lo sviluppo economico, la riforma delle istituzioni dell’Unione europea o altro (da precisare). Inizialmente erano otto le domande, ma la prima, come spiega l’italiana Caterina Avanza, responsabile Lrem della “Grande Marche”, è stata cancellata: “Volevamo domandare alle persone qual era la loro esperienza concreta con l’Europa, ma ci siamo resi conto che rischiavamo di metterne in imbarazzo molte che non avrebbero saputo cosa rispondere”. Ci saranno più di 2.000 punti di partenza per le marce in tutta la Francia, Christophe Castaner conta di raccogliere circa 70 mila contributi, e a oliare gli ingranaggi dell’operazione ci sarà ancora una volta la start-up francese Liegey Muller Pons (Lmp). Ascolto, diagnosi ed elaborazione della cura: lo stesso trittico di due anni fa. Macron l’europeo vuole far amare l’Europa ai suoi concittadini, consapevole che la Francia resta pur sempre il paese del “No” al Trattato per l’Ue del 2005. Ma mira a iniettare quella “voglia d’Europa” di cui parla incessantemente dal discorso della Sorbona anche nei cittadini degli altri paesi Ue. Per questo, il 17 aprile, si apriranno all’Eliseo le convenzioni democratiche, spazi di discussione che dureranno fino ad ottobre, per discutere con Italia, Germania, Spagna e tutti gli altri attorno al futuro del progetto europeo. Per il nome del capofila della lista Lrem alle europee, invece, bisognerà aspettare ancora un po’.