Lo sciopero dei treni in Francia è una grande sfida al governo Macron
In dieci anni, persi oltre 2,4 milioni di giorni lavorativi per le mobilitazioni. Finora, il presidente francese è riuscito a imporre le sue iniziative ma questa volta punta contro una società di 147.000 dipendenti e che è riuscita a piegare diversi governi
Comincia oggi in Francia lo sciopero a intermittenza dei trasporti ferroviari per protestare contro la riforma della Sncf, la compagnia ferroviaria nazionale. A metà marzo le quattro principali sigle sindacali (Cgt, Unsa, Sud e Cfdt) hanno indetto un nuovo tipo di protesta che prevede due giorni di sciopero ogni cinque, una mobilitazione che minaccia di andare avanti per tre mesi ed è un'aperta sfida al governo del presidente Emmanuel Macron. "Se intraprendiamo la riforma ferroviari, è perché crediamo nel futuro del servizio ferroviario pubblico", ha spiegato il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, che questa mattina ha difeso la riforma e ha insistito in particolare sul fatto che la Sncf resterà un'azienda pubblica, contrariamente a quanto temono alcuni sindacati.
La #SNCF est et restera un grand service public français : il n’a jamais été question de privatisation.
— Bruno Le Maire (@BrunoLeMaire) 3 aprile 2018
C’est parce que nous croyons à son avenir et que nous voulons améliorer la qualité de son service que nous avons engagé la transformation de la @SNCF ! pic.twitter.com/9V7WqCWxGc
Il governo vuole migliorare efficienza, redditività e mettere fine a uno degli ultimi monopoli europei, avvicinando le ferrovie francesi agli standard dell'Ue. I sindacati protestano per il fatto che la riforma prevede di abolire lo statuto speciale per i nuovi assunti, l'apertura del servizio alla concorrenza (tra l'altro imposta dall'Unione europea e che comunque sarà adottata entro il 2019) e la trasformazione dell'azienda da società interamente pubblica a una società a capitale misto, che, dicono, apre la strada alla futura privatizzazione. Il modello è quello delle ferrovie tedesche, già approvato da Bruxelles, che prevede una holding a capo della quale stanno le diverse società specializzate. Con lo sciopero i sindacati sperano di ottenere il sostegno
dell'opinione pubblica, che però secondo i sondaggi è favorevole alla riforma. La società tra l'altro è gravata da un debito di 46,6 miliardi (a fine 2017) che è previsto in rialzo fino a 62 miliardi nel 2026.
Il Figaro parla di un “martedì nero” per i viaggiatori. “Riformare la Sncf significa attaccare un simbolo” scrive il quotidiano. Il ministro dei Trasporti Elisabeth Borne, che afferma di essere “in una posizione di dialogo”, ha esortato i sindacati a proseguire i negoziati. Nel frattempo, lo sciopero sta causando il caos in alcune stazioni. I ferrovieri, riuniti nella Gare du Nord, hanno votato in assemblea generale il rinnovo dello sciopero di domani.
In un clima crescente di tensione sociale, oggi scioperano anche il personale di Air France, i netturbini e alcuni lavoratori del settore energia. Per protestare contro i piani di Macron, nelle ultime settimane sono già scesi in piazza pensionati, studenti e lavoratori del settore pubblico. Finora, il presidente francese, che si è insediato lo scorso maggio con il desiderio di "trasformare" il paese, è riuscito a imporre le sue iniziative, tra cui la riforma molto delicata del lavoro, senza molta resistenza, nonostante le diverse manifestazioni. Ma questa volta il suo compito appare molto più complicato perché punta contro una società di 147.000 dipendenti e che è riuscita a piegare diversi governi riformisti negli ultimi decenni.
Secondo una dichiarazione della direzione della Sncf, il tasso di adesione allo sciopero a mezzogiorno era del 33,9 per cento. Un po' meno rispetto all'ultimo giorno della mobilitazione precedente, il 22 marzo scorso, dove il tasso di scioperanti era del 35,4 per cento. Alla Gare de Lyon, una folla compatta ha invaso le banchine, causando cadute sui binari e disagio, come mostrano alcuni messaggi postati su Twitter:
Impressionnante photo de Christophe Simon à l'AFP d'une femme tombée sur les rails à Gare de Lyon, en ce premier jour de grève. #Greve3avril #grevesncf pic.twitter.com/BIebWzbB3M
— Tom MASSON (@MassonTom1) 3 aprile 2018
In dieci anni, sono stati persi oltre 2,4 milioni di giorni lavorativi a causa degli scioperi, ricorda il Figaro. In media, dal 1980, i dipendenti delle ferrovie scioperano 1,18 giorni all'anno. Tra il 2007 e oggi, questa cifra sale a 1,5 giorni non lavorati all'anno per persona.
A parte Parigi, alcune stazioni sembravano stazioni fantasma questa mattina.
#grevesncf : un seul train en circulation entre #Dunkerque et #Lille https://t.co/eDnF9HhZXX pic.twitter.com/6xCDdqFE8B
— VDN Dunkerque (@VDNDunkerque) 3 aprile 2018
#GreveSNCF La gare de #Strasbourg quasi-déserte ce matin et pour cause >>> https://t.co/qO6nKjW2Y6 pic.twitter.com/rAnWFH6lto
— France Bleu Alsace (@BleuAlsace) 3 aprile 2018
Grand vide à la gare de Tourcoing où seuls deux trains pour... Mouscron et un train venant de Mouscron sont affichés. #grevesncf pic.twitter.com/RU286xTPr7
— Anne Courtel (@AnneCourtel) 3 aprile 2018
La gare de Nantes telle qu’on ne la voit jamais : vide. pic.twitter.com/VlWhT6LRl4
— Claire Dubois (@ClaireDubois3) 3 aprile 2018
Ma ci sono anche aziende che intendono approfittare dello sciopero. È il caso di Deliveroo, specialista nella consegna di cibo, che questa sera distribuirà gratuitamente "rinfreschi" ai viaggiatori bloccati alla stazione di Saint-Lazare di Parigi. "Così, l'aspettativa dei viaggiatori è attenuata dalla consegna di hamburger gourmet gratuiti", ha spiegato l'azienda.