Cosa vuole Putin dalla Merkel
Il vertice a Sochi tra gas, deal iraniano, guerre e un tema quasi tabù: Trump
Angela Merkel era a Sochi nella residenza estiva di Vladimir Putin dove, meno di ventiquattr’ore prima, il capo del Cremlino aveva accolto Bashar el Assad. Merkel e Putin si conoscono da almeno tredici anni e l’ultimo incontro, molto teso, era stato un anno fa. Ieri all’ordine del giorno c’erano tutti i temi più importanti del pianeta: Siria, Iran, Ucraina e quel Nord Stream 2 che fa tanto discutere. Da quando gli Stati Uniti sono usciti dall’accordo con Teheran, l’Europa sa che potrebbe essere necessario riavvicinarsi alla Russia, cercare la distensione e Angela Merkel è la mediatrice perfetta e da sempre la più determinata. Lei parla russo e lui parla tedesco, entrambi sono al quarto mandato e sebbene la Germania sia tra i più severi accusatori di Mosca, Merkel non ha mai negato l’importanza di buoni rapporti con la Russia.
Era stata la cancelliera ad aver promosso gli incontri a Minsk nel 2014 per trovare una soluzione alla crisi in Ucraina e ora intende riprovarci, era a Sochi anche per questo. L’Iran è un tema importante, ma ci sono altre questioni che legano direttamente Mosca e Berlino e la più urgente è il Nord Stream 2. Trump ha minacciato di sanzionare le compagnie che lavoreranno alla costruzione del gasdotto e ha proposto a Merkel – una proposta dal sapor di ricatto – di abbandonare il progetto in cambio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Ue. Ma di Donald Trump, a Sochi, meglio non parlare, ha detto la cancelliera. Putin spera che il ritiro degli Stati Uniti dal deal nucleare iraniano possa rilanciare la sua posizione internazionale. Merkel sa che all’Ue la Russia serve, ma ci sono punti inconciliabili, l’agenda putiniana di restaurazione della potenza russa è più forte delle buone intenzioni, ogni incontro si chiude sempre con l’amaro in bocca.