Trump bacia Putin in un murale a Vilnius (foto LaPresse)

A Helsinki il 16 luglio ci sarà l'incontro tra Putin e Trump che preoccupa la Nato

Micol Flammini

Mosca e Washington durante il summit parleranno di sicurezza e di come rafforzare le loro relazioni

I due comunicati sono partiti in contemporanea uno da Mosca e l’altro da Washington, attenti che anche la velocità e la puntualità non turbassero l'equilibrio dell’annuncio. Vladimir Putin e Donald Trump si incontreranno, era già stato stabilito ieri durante la visita del segretario di stato, John Bolton, a Mosca, ma oggi sono stati diffusi i dettagli. Giorno: il 16 luglio, all’indomani  della chiusura dei Mondiali, quando tutte le attenzioni potranno essere dedicate ai due presidenti. Luogo: Helsinki. Capitale di un paese scandinavo ufficialmente neutrale durante la Guerra Fredda, fuori dalla Nato, storicamente un po’ russo, ma in amicizia, e molto europeo.

 

Ieri Putin aveva detto a Bolton che la sua visita serviva ad “offrire la speranza” che le relazioni tra Stati Uniti e Russia potessero migliorare: “Avremo l’opportunità di parlare di cosa sia possibile fare, da entrambe le parti, per recuperare a pieno i rapporti sulla base dell’uguaglianza e del rispetto”. Bolton annuiva ascoltando il presidente russo, nella giusta convinzione di essere stato il messo di un incontro storico. Nel comunicato diffuso oggi dal Cremlino, Mosca fa sapere che le sue intenzioni sono di “parlare del rapporto tra Russia e America e delle prospettive per il loro sviluppo, in futuro, soprattutto per quanto riguarda le questioni internazionali”. Se questo sia un successo di Trump o di Putin, ancora non si sa, ma i due presidenti sperano di poter superare gli attriti dovuti alle interferenze russe durante le presidenziali americane del 2016, all’annessione della Crimea e alla presenza, mai ammessa da Mosca, in Ucraina. Questo summit era l’evento che Donald Trump aspettava, forse l’unico vero summit al quale dall’inizio del suo mandato fosse davvero interessato.

 

Poco prima che venissero pubblicati i dettagli, il presidente americano ha twittato: “La Russia continua a negare di aver interferito nelle nostre elezioni. Dov’è il  server Dnc (il server del comitato nazionale democratico), e perché il losco James Comey e gli agenti dell'Fbi caduti in disgrazia l'hanno esaminato così attentamente? Perché Hillary/Russia non stavano guardando? Così tante domande e così tanta corruzione”. Un tweet con il quale il presidente americano sembra prendere le parti della Russia, nonostante il riferimento “Hillary/Russia”, che probabilmente si rifà alla versione conservatrice secondo la quale la vera collusione, durante le elezioni del 2016, fosse tra Mosca e i democratici che senza successo, avrebbero tentato di armare il dossier russo contro Trump. Ma fino a lunedì 16 luglio sarà solo acqua passata. Poi, si vedrà. La Casa Bianca ha fatto sapere che durante il summit i due presidenti parleranno delle relazioni tra i loro paesi e soprattutto di questioni riguardanti la sicurezza nazionale. Prima dell’incontro con Putin, Donald Trump sarà a Bruxelles per partecipare a un summit della Nato durante l’11 e il 12 luglio e dopo andrà in visita nel Regno Unito il 13. Poi attenderà il 16, ha già prenotato due corsi di golf in Scozia, dicono fonti ufficiali della Casa Bianca – forse, secondo il Guardian, il presidente ha in programma anche qualche partitina con qualche membro della casa reale britannica.

 

Sarà un incontro importante, storico, su questo non ci sono dubbi, ma Donald Trump ha già dimostrato di essere imprevedibile e questo summit preoccupa soprattutto i leader della Nato, allarmati, come alcune fonti hanno raccontato al Washington Post, che la data, pochi giorni dopo la riunione di Bruxelles, potrebbe essere un segnale negativo per la stabilità dell’Alleanza, divisa tra chi vuole aprirsi alla Russia e chi vuole il suo isolamento.

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