Donald Trump e Theresa May (foto LaPresse)

Trump fa pace con la May, il suo obiettivo è l'Europa

Paola Peduzzi

Il presidente americano si rimangia le critiche alla premier inglese, qualsiasi Brexit va bene. E colpisce l’Ue dove fa male: su commercio e immigrazione

Milano. Da due anni si cerca la strada meno dolorosa per il divorzio del secolo, la Brexit, e quando qualcosa inizia a chiarirsi arriva a casa il migliore amico di entrambi, inglesi ed europei, con la Beast e i tappeti rossi e il protocollo della visita di stato, e sfascia tutto. Io avevo avvertito Theresa May, ha detto Donald Trump in un’intervista al Sun, ma lei non mi ha ascoltato, e ora la proposta per la Brexit è tutta sbagliata, non rappresenta la volontà popolare, non accontenta nessuno, “uccide” la possibilità di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, ah ci fosse stato qualcun altro al posto della May, magari Boris Johnson, allora sì che le cose sarebbero andate nel verso giusto.

 

Poi però si è rimangiato tutto, indovinate un po’?, l’intervista come è stata montata è “una fake news”, ha detto Trump in conferenza stampa con la May in un prato dei Chequers, ammettendo di essersi scusato direttamente con lei: ci sono le registrazioni, si può verificare facilmente. Non c’era alcuna volontà di umiliare la premier britannica, la May è una donna meravigliosa e forte e ora che si sono frequentati tantissimo negli ultimi due giorni Trump è certo: è “intelligente, solida, una gran negoziatrice”. E la Brexit? Trump battezza la “whatever Brexit”: “Qualsiasi Brexit facciate, a noi va bene – ha detto Trump – basta che continuiamo a fare scambi commerciali insieme”. E l’accordo commerciale che sul Sun pareva morto? Non è ancora stato ucciso, dice Trump, ma ecco che il presidente arriva dritto al suo obiettivo principale, che non la May e non è nemmeno la Nato: è l’Europa. I paesi europei approfittano dell’America come approfittano del Regno Unito, ed è questo che deve cambiare, dice Trump, ci devono essere regole nuove sul commercio, e se Londra vuole un “accordo ambizioso” deve sganciarsi il più possibile dall’Ue, altrimenti “pagherà il prezzo degli europei, e gli europei sanno che è alto”.

 

  

La conferenza stampa è stata molto vivace, Trump ha continuato a ripetere quanto è brava la May, quanto è bello stare nel paese in cui era nata sua madre, quanto la Nato sia uscita più forte dall’ultimo vertice anche se i titoli non lo raccontano, quanto invece è pericolosa la Germania e la sua dottrina imposta agli altri europei (Angela Merkel è un’altra donna straordinaria, dice Trump, ma poi critica buona parte del suo operato) e intanto ha maltrattato i giornalisti americani – l’Nbc è forse “fake news” come la Cnn, alla Cnn non viene data la parola, troppo “fake news”, meglio farsi fare la domande da Fox News, “un’emittente vera” – mentre quelli inglesi quasi ammutolivano.

 

Trump ha dato un suggerimento alla May, ha detto, “forse troppo brutale”, ma è sicuro che la premier inglese lo prenderà in considerazione e agirà di conseguenza, perché l’esito finale potrebbe essere interessante anche per lei. Il presidente americano ha voluto smussare tutti gli spigoli – quelli più appuntiti tanto erano “fake” – e ha definito superspeciale la relazione con Londra, ma è stato chiaro su due punti che lui considera esistenziali: il commercio e l’immigrazione.

 

Trump vuole riequilibrare i rapporti di forza nel trade internazionale ed è convinto che i rapporti di libero scambio esistenti oggi con l’Europa siano penalizzanti, devono essere modificati e in fretta. Il Regno Unito deciderà da che parte stare, nel suo negoziato con la Brexit: una replica delle condizioni esistenti tra il Regno e l’Ue significa che al Regno saranno applicati i dazi applicati all’Ue, come già accade. Poi c’è la questione immigrazione, che secondo il presidente americano sta trasformando in modo irrimediabile il continente europeo, ed è vero che la materia è complicata e che il flusso migratorio ha origini esterne all’Europa, ma i paesi europei – soprattutto l’accogliente Germania – “farebbero bene a stare in guardia: state cambiando la vostra cultura”. Anche sulla Russia, che pure è un tema delicato nel Regno Unito che ha subìto un attacco sul proprio territorio con un gas militare di fabbricazione russa, Trump è riuscito a trovare una convergenza con la May: non vogliamo assecondare le malefatte di Mosca, ma non guardate i titoli, peggio di tutti c’è solo la Germania con il suo sostegno a Nord Stream 2 che la rende ostaggio dei russi, nonostante la retorica.

 

La May era quasi allibita, si aspettava un interrogatorio sulla sua proposta per la Brexit, ma i suoi oppositori galvanizzati dal Sun sono stati zittiti dal Trump post Sun: la premier ha ribadito che il Regno uscirà dall’Ue, il controllo tornerà a Londra, si negozierà la soluzione più vantaggiosa per il popolo inglese. Poi Trump è andato dalla Regina, la May si è messa al lavoro perché da lunedì ricomincia la guerra civile ai Comuni e l’Europa ha contato le ferite, ed è a questo che bisognerà imparare a badare.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi