Prende forma il piano di Macron per salvare la democrazia Ue
Castaner, presidente di Lrem, dice che “sta lavorando” con i progressisti italiani del Pd. Le offerte di Verhofstadt dell’Alde
Parigi. “A Roma, Madrid, Bruxelles e Varsavia ho incontrato le forze progressiste europee per concretizzare la nostra ambizione di ricomposizione politica”. Christophe Castaner, presidente della République en marche (Lrem), ha appena finito la prima parte del suo tour europeo, alla ricerca di alleati con i quali costruire l’alternativa europeista all’ondata orbanian-salviniana che potrebbe abbattersi il prossimo anno. “Sarò presto all’Aia e in Grecia”, ha detto ieri, da Parigi, Castaner, durante la conferenza stampa che segna la rentrée politica del partito del presidente francese Emmanuel Macron e dà il via alla campagna per le elezioni europee. “Lavoriamo per proporre un progetto progressista ambizioso per l’Europa”, ha affermato Castaner, apparso sereno ma non troppo visto l’ultimo sondaggio Odoxa per il Figaro che dà Lrem al 21,5 per cento alle europee 2019 e il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen appena dietro al 21. “La Francia è il paese di Marianne, non di Marine”, ha detto a proposito della questione migratoria, tema che sarà centrale nella campagna continentale, vantando la “tradizione dell’accoglienza che caratterizza i francesi” – Castaner non ha dimenticato di evocare i fischi che la leader sovranista di Rn ha subìto due giorni fa a Châteaudouble, paesino del sud della Francia di 470 anime, pronto ad accogliere 72 migranti. Forte dei suoi 400mila iscritti, Lrem, secondo le parole del suo boss, “ha una responsabilità immensa, in un momento in cui la Francia e l’Europa si interrogano sul proprio futuro”.
Sul nome del capolista alle prossime europee, circolano molti nomi, anche se quello di Daniel Cohn-Bendit, che ha appena rifiutato il ministero dell’Ambiente, sembra il più credibile. Castaner, tuttavia, resta vago. “Ci sono diverse personalità che sono perfette per essere capolista” di Lrem, ha detto il fedelissimo di Macron, evocando “numerosi scambi” con i diretti interessati. Al posto di alleanze, per ora, preferisce parlare di “gruppi di lavoro” assieme ai partiti-amici europei, con l’obiettivo di stabilire una “carta dei valori”, degli “impegni” e delle “azioni concrete” per rilanciare l’Europa. Interrogato dal Foglio sullo stato di avanzamento delle negoziazioni con il Partito democratico italiano in vista delle elezioni del prossimo anno, il capo di Lrem ha risposto che il partito “sta lavorando senza sosta” con i progressisti italiani “sull’elaborazione di valori comuni”, perché “naturalmente ci sono delle convergenze”, che potrebbero tradursi nelle prossime settimane in un fronte comune europeista, una piattaforma che ha come punto di riferimento il discorso della Sorbona che Emmanuel Macron ha pronunciato nel settembre 2017.
Guy Verhofstadt, capogruppo dell’Alde, è partito proprio da quel discorso, lunedì, per esporre al quotidiano Ouest France le sue speranze per l’Europa e proporre a Macron una convergenza liberale ed europeista all’interno di un nuovo contenitore politico che, perché no, potrebbe chiamarsi “Generazione Europa”. “Con Emmanuel Macron, non condividiamo soltanto la stessa analisi, ma più o meno anche le stesse proposte. Il discorso della Sorbona è ampiamente sostenuto dai partiti dell’Alde. Siamo pronti a creare con Macron questa alternativa”, ha detto l’eurodeputato belga. Ieri, Castaner ha affermato che Lrem è “l’infermiera” della democrazia francese. Domani, spera di esserlo di quella europea.
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