L'attivista delle Pussy Riot è stato avvelenato
Aveva partecipato all’invasione di campo durante la finale dei Mondiali a Mosca, Piotr Verzilov era poi stato ricoverato e trasferito in una clinica di Berlino
Vestito da poliziotto aveva invaso il campo. Lui, Piotr Verzilov, assieme ad altre tre Pussy Riot. Mentre la Francia e la Croazia si contendevano la vittoria durante la finale dei Mondiali Russia 2018, il gruppo punk russo ha fatto irruzione nel campo del Luzhniki di Mosca. Queste erano le richieste della performance ispirata al poeta dissidente Dmitri Prigov:
1. Tutti prigionieri politici vengano liberati.
2. Le persone non vengano arrestate per i like su Facebook.
3. Non ci siano più arresti illegali durante le manifestazioni.
4. Sia permessa la competizione politica in Russia.
5. Non vengano inventate accuse criminali per ragioni politiche e non vengano tenute 6. in prigione delle persone senza una valida ragione.
7. Il poliziotto terrestre sia trasformato in un poliziotto celeste.
Vladimir Putin si godeva la partita dagli spalti e si è goduto anche la performance. I finti poliziotti sono stati portati via da dei veri poliziotti. E i falsi poliziotti sono stati condannati a 15 giorni di carcere.
What the actual...
— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) 15 luglio 2018
Putin must be fuming.
Here the all action after pitch invasion, as you didn’t see on tv pic.twitter.com/c0v2E7TIh4
Rilasciati, sono stati fermati subito dopo. Le Pussy Riot note per le loro performance, la più famosa è la “preghiera punk” all’interno della Cattedrale del Cristo Salvatore, è un gruppo costituito da donne, ma in occasione dei Mondiali ha partecipato anche Piotr Verzilov, fidanzato di una di loro, Veronika Nikulshina. I due si erano conosciuti proprio nel 2012, quando Verzilov, che ha anche fondato sito Mediaziona, divenne il portavoce delle performer che in seguito all’irruzione nella chiesa moscovita erano state condannate a due anni di carcere.
L’11 settembre Verzilov è stato ricoverato. Aveva perso gradualmente la vista, la parola e le capacità motorie mentre tornava dal tribunale, dove aveva assistito a un processo contro una delle Pussy Riot, a casa. La voce di un possibile avvelenamento aveva iniziato a diffondersi immediatamente.
— nadya (@tolokno) 15 settembre 2018
Verzilov ha il doppio passaporto, russo e canadese, suo padre ha dei legami in Germania e ha assistito affinché il figlio dalla clinica moscovita venisse portato a Berlino, dove è arrivato il 16 settembre. I medici tedeschi hanno confermato le ipotesi di avvelenamento: “E’ altamente probabile”, hanno detto.
L'editoriale dell'elefantino