C'era un complotto per uccidere Soros e Hillary (questa è una notizia vera)
Cinque pacchi bomba spediti a Obama, i Clinton, l’ex direttore Cia John Brennan e al procuratore Holder
New York. Un pacco postale esplosivo indirizzato a George Soros, uno all’ex presidente americano Barack Obama, uno all’ex segretario di stato Hillary Clinton, un quarto all’ex procuratore generale Eric Holder e un quinto all’ex direttore della Cia John Brennan, quest’ultimo spedito alla rete televisiva Cnn dove talvolta Brennan appare come ospite (ma ha un ruolo fisso su un altro canale, la Msnbc). Tutti confezionati nello stesso modo e tutti con lo stesso finto indirizzo di ritorno in caso di mancata consegna, un ufficio in Florida dove lavora la ex presidente del Partito democratico Debbie Wasserman Schulz – l’Fbi ha confermato che un pacco sospetto è arrivato anche a lei, era quello destinato a Holder – e questo fa supporre che ci sia un solo responsabile o un unico gruppo di responsabili. Ogni pacco secondo i primi rapporti conteneva una pipe bomb, che è un grande classico degli ordigni artigianali: un tubo di metallo (pipe) riempito di polvere esplosiva, chiuso alle estremità e collegato a un detonatore che di solito è costruito in modo da far esplodere la pipe bomb all’apertura del pacco. I due indirizzati a Obama e Hillary non sono mai arrivati nemmeno al cancello di casa, sono stati bloccati al centro di smistamento dal Secret Service, l’agenzia che si occupa della sicurezza del presidente e di altri potenziali bersagli di alto livello. Un dipendente di Soros ha aperto il pacco arrivato a casa, ma quando si è accorto che conteneva una bomba lo ha subito gettato fra gli alberi e ha chiamato la polizia che lo ha fatto detonare. Il pacco arrivato alla Cnn ha costretto la rete a evacuare l’edificio di Manhattan durante la diretta.
Il fatto che quello aperto a casa Soros non sia esploso e che quello indirizzato a Brennan sia arrivato alla rete televisiva sbagliata suggerisce che l’autore/gli autori non siano esperti in queste operazioni.
I destinatari delle bombe sono i bersagli più odiati dalla propaganda di destra negli Stati Uniti – sia quella delle frange estreme che vedono complotti ovunque e parlano apertamente di guerre fra razze e della necessità di passare alla violenza sia quella molto più bassa nei toni che passa ogni giorno per il canale Fox news e per i cento interventi quotidiani dei commentatori conservatori. Soros è il magnate di medio livello che è accusato di essere al centro di ogni cospirazione antioccidentale perché dona soldi a progetti ispirati al filosofo Karl Popper per una società più tollerante e trasparente. Hillary è stata la candidata anti Trump, anche se non si potrà mai riavere dalla sconfitta elettorale del 2016. Obama è il predecessore democratico di Trump e anche il primo presidente nero, Eric Holder era il suo ministro della Giustizia e oggi ha posizioni molto dure e sarcastiche sull’Amministrazione Trump e infine Brennan è l’ex direttore della Cia durante il mandato di Obama e ha fatto molte dichiarazioni pubbliche sui legami tra russi e Trump.
I pacchi bomba sono stati intercettati in un momento politico molto particolare per l’America. Dopo due anni di presidenza Trump e a dodici giorni dalle elezioni di metà mandato il paese è diviso fra sostenitori e oppositori e non c’è più un terreno comune in mezzo a loro. Nessuno nei due schieramenti cambierebbe idea. Ai trumpiani piace confondere il loro sostegno per il presidente con il sostegno più generale per l’America, e quindi identificano gli avversari come traditori del paese. Agli oppositori piace dire di far parte di una non meglio specificata “Resistenza” contro Trump, che va forte sui social media ma molto meno nella realtà.
Trump e la Casa Bianca hanno subito condannato gli attacchi contro “Obama, Hillary e altri” (il comunicato non nomina Soros con il suo nome). Trump non è ovviamente responsabile di questo attacco. Per quanto riguarda il clima politico, invece, alzare il tono dello scontro a un livello che prima sarebbe stato considerato inaccettabile è stata una sua precisa scelta di fin dalla campagna elettorale. Il presidente ha accusato Soros di pagare le donne che protestano contro la nomina del giudice Brett Kavanaugh alla Corte suprema e ha definito la Cnn “nemico del popolo”. A volte la retorica trumpiana produce risultati senza senso: due sere fa la folla a un suo comizio in Texas cantava “Lock him up!”, imprigionatelo, contro il candidato democratico Beto O’ Rourke, come prima cantava “Lock her up” contro Hillary; tuttavia O’Rourke non è indagato per alcun reato.
L'editoriale del direttore