Le confessioni di Ségolène
La politica francese vuole levarsi di dosso le sconfitte, le gaffe, anche il macronismo. Lo fa con un libro sfizioso e con un piano per le europee
Parigi. Il come-back è un classico della politica francese, con le sue nostalgie e i suoi romanticismi, e a tentare l’ennesimo ritorno al centro dell’arena è Ségolène Royal, l’ex candidata alle presidenziali del Partito socialista (Ps), che vuole scrollarsi di dosso l’etichetta di eterna sconfitta, dimenticare la delusione del 2007 e quella ancor più dolorosa del 2011, quando perse le primarie interne contro l’ex marito, François Hollande. Ségò, la gaffeuse seriale, Ségò, la donna ferita e tradita, Ségò, il bersaglio preferito delle malelingue socialiste, è alla ricerca di quel riscatto che non è mai arrivato, e sui media, in questi giorni, è la più loquace della gauche. È su Rtl per puntare il dito contro “l’ecologia punitiva” di Emmanuel Macron, è sul Figaro per alimentare la suspense attorno alla sua probabile candidatura alle elezioni europee, è sul Journal du dimanche per dire che non rimarrà più prigioniera delle logiche di partito, ed è soprattutto in libreria con il suo nuovo libro, “Ce que je peux enfin vous dire” (Fayard), che uscirà oggi.
Le critiche a Macron e le ambizioni personali. Il libro come trampolino per le europee?
Il Figaro, ieri, ha pubblicato alcuni estratti in esclusiva del libro della Royal, dove quest’ultima non lesina critiche all’attuale inquilino dell’Eliseo su quello che è diventato il suo tema di predilezione, l’ecologia, pur ammettendo che inizialmente era una sua gran sostenitrice, al punto da averlo proposto a Hollande come primo ministro in caso di dimissioni di Manuel Valls. Ma quando Macron è diventato presidente della Repubblica, scrive Ségò, “il metodo di governance si è degradato e, come durante i precedenti quinquenni, la mancanza di dialogo, l’autoritarismo, le decisioni prese in solitaria e la democrazia parlamentare indebolita hanno portato a commettere gli stessi errori”. Ségò, tuttavia, ricordando con sofferenza quando è stata “crudelmente tradita”, ha anche parole positive per il suo ex collega di governo. “Ho trovato molto amabile e degno di rispetto il fatto che abbia sposato una donna che ha vent’anni più di lui. Mi sono detta che entrambi hanno avuto veramente tanta determinazione e coraggio, in una parola amore, per affrontare le critiche, i sarcasmi, le battute sciocche e le cattiverie”. Il libro, ha dichiarato al Figaro l’attuale ambasciatrice francese per i Poli Artico ed Antartico, “è la raccolta dei ricordi di una donna politica in un mondo di uomini e di una donna ecologista in un mondo di lobby”. Ma per gli osservatori, sempre se il libro registrerà numeri importanti in termini di vendite, potrebbe essere anche il trampolino per le elezioni europee.
Oltre il Partito socialista: una “candidatura di rassemblement”, verde e progressista
Approfittando della sua libertà di parola e dell’assenza di tessere elettorali (secondo le informazioni di Libération, è da diversi anni che non rinnova la quota d’iscrizione al Ps), Ségolène sogna in grande: un rassemblement a sinistra oltre i partiti tradizionali, con un aroma che ricorda molto i suoi “Désirs d’avenir”, l’associazione nata nel 2006 per sostenere la sua candidatura alle presidenziali poi perse contro Nicolas Sarkozy. La decisione, ha fatto sapere l’ex ministra dell’Ambiente, verrà annunciata a gennaio. Intanto, nel Ps guidato da Olivier Faure, si sgomita per convincerla a essere la capolista per le elezioni europee del 2019, anche se la diretta interessata non ha nessuna intenzione di presentarsi con quell’etichetta. “Ha detto che non sarà la candidata del Ps”, ha affermato Françoise Degois, consigliera di Ségò quando quest’ultima era presidente della regione Poitou-Charentes. Tuttavia, per qualcosa di più esteso, “sarebbe una formidabile candidata”, ha aggiunto la sua ex collaboratrice. “Se decide di presentarsi, saranno in molti a seguirla. È una persona ascoltata. È molto potente politicamente. È una donna in movimento che può mobilitare molte persone per la sua causa”. Socialisti, o meglio delusi del Ps, ma anche ecologisti e centristi. Ne è convinto anche Luc Carvounas, altro socialista di lungo corso, che ha evocato la possibilità di vederla “candidata di un ampio rassemblement”. “Ha una vera credibilità sui temi ecologici”, ha aggiunto, temi “che domineranno tutti i dibattiti” nelle prossime settimane e sui quali è stata “anticipatrice”.
La vendetta delle vendette: mettere fuori gioco Hollande
Ségò, “l’asso nella manica di un Partito socialista moribondo”, dicono alcuni, “la scialuppa di salvataggio del socialismo”, dicono altri. Ma soprattutto colei che potrebbe mettere definitivamente fuori gioco Hollande, che negli ultimi tempi, galvanizzato dal successo del suo libro, “Les leçons du povoir” (Stock), sta meditando una ridiscesa in campo. “Nel caso in cui la ‘Lady di ferro’ riuscisse la sua Opa europea, superando la barra del 10%, avrà tutti i riflettori puntati e potrebbe spegnere definitivamente le ambizioni di ritorno del padre dei suoi figli”, scrive l’Obs. E firmare la vendetta delle vendette.