Chi era Kateryna Handziuk
L’attivista ucraina che lottava contro la corruzione del governo di Kiev e contro l’invasione di Mosca è morta dopo un attacco con l’acido
Kateryna Handziuk era un’attivista ucraina. Lottava contro la corruzione del suo paese e prima aveva lottato contro l’annessione russa della Crimea, aveva creduto nelle proteste di Euromaidan, aveva sperato che il mandato conferito a un nuovo presidente, Petro Poroshenko, una volta cacciato il filorusso Yanukovich, avrebbe messo Kiev sulla strada delle riforme. Niente è andato come sperato. Nessuna riforma, la Crimea è diventata russa, nel Donbass c’è la guerra e di Euromaidan si contano soltanto i morti: 61 dalla parte dei manifestanti, 16 dalla parte del governo.
Tre mesi fa la Handziuk aveva subìto un attacco con l’acido che le aveva sfregiato il 30 per cento del corpo. La Handziuk era nata a Kherson, una città al confine con la Crimea e aveva condotto una campagna contro il separatismo filorusso e l’annessione della penisola. Di recente aveva spostato la sua attenzione su altri argomenti, come la corruzione e lo stato della giustizia nel suo paese. Dopo l’attacco ha continuato a protestare anche dal letto di ospedale: “Sì lo so, ho un brutto aspetto – aveva detto in un video trasmesso dalla televisione Hromadske Television – ma almeno sono in cura. E sono sicura che il mio aspetto sia comunque migliore di quello che ha la giustizia in Ucraina, di cui oggi nessuno si occupa”. E’ morta domenica dopo 11 interventi.
Gli attacchi contro gli attivisti
Le organizzazioni per i diritti umani, denunciano che dall’inizio dell’anno sono stati almeno cinquanta gli attivisti attaccati soprattutto da gruppi di estrema destra.
This open #neonazi and other #FarRight activists admitted that they participated in the #Handziuk acid attack and were paid $500 each by another far right DUK veteran. All of them but the last one were released from prison detention to house arrest. https://t.co/MtTA2I27l3
— Ivan Katchanovski (@I_Katchanovski) 5 novembre 2018
Molti di loro hanno partecipato alle proteste in piazza dell’Indipendenza a Kiev, iniziate nel 2013 e conosciute come Euromaidan. I manifestanti protestavano e chiedevano che l’Ucraina si avvicinasse di più all’Unione europea e quando venne eletto Petro Poroshenko, speravano che il nuovo presidente avrebbe lottato per abolire la corruzione e alzare il paese agli standard europei.
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