Così le aziende si sono già preparate alla Brexit
Pubblichiamo un thread di 50 tweet sugli effetti dell'uscita dall'Ue per le imprese britanniche
Pubblichiamo un thread di 50 tweet postato su Twitter domenica da Edwin Hayward che si occupa di domini internet, si definisce un “48%er” e fa analisi interessanti e puntuali sulla Brexit. I link collegati sono consultabili su @uk_domain_names.
1/50 Ok, è venuto il momento di guardare agli effetti reali della Brexit.
2/50 Steris PLC, un’azienda che fa 2,6 miliardi di dollari di ricavi l’anno, sta pensando di spostarsi dal Regno Unito all’Irlanda a causa della Brexit. Come azienda irlandese, le tasse saranno pagate in Irlanda e non saranno raccolte nel Regno.
3/50 Otto aziende che producono farmaci hanno lanciato un allarme sulla mancanza di medicinali in caso di no deal: “Pensiamo che l’offerta attuale di medicinali non sarà sufficiente, e avremo una scarsità estesa se non reagiamo con urgenza”.
4/50 Pfizer, sta investendo 100 milioni di dollari: “I preparativi di Pfizer sono in uno stadio avanzato per fare i cambiamenti necessari ad assecondare le richieste legali europee una volta che il Regno sarà fuori dall’Ue, soprattutto nel settore della regolamentazione e delle aree della manifattura e della catena di produzione.
5/50 AstraZeneca stima i suoi costi legati alla Brexit pari a 40 milioni di sterline per duplicare i requisiti sui test dei farmaci e fare riserve sufficienti di prodotti.
6/50 Chubb si sta trasferendo dal Regno Unito alla Francia. Ha già ottenuto i permessi dai francesi e conta di completare il trasloco entro il 1° gennaio 2019.
7/50 Columbia Threadneedke ha spostato asset per 6,2 miliardi di sterline da fondi domiciliati nel Regno a fondi domiciliati in Lussemburgo.
8/50 Liberty Speciality Markets sta traslocando la sua compagnia di assicurazione dal Regno Unito al Lussemburgo.
9/50 Admiral Group sta pianificando di spostare il suo business inglese dall’Admiral Insurance Company Limited a un’entità in Spagna, Admiral Europe Compania de Seguros, S.A., che è stata creata il 20 dicembre 2017.
10/50 Una compagnia di traghetti ha comprato due nuove navi, inclusa la nave Celine “Brexit Buster” (ha una capacità di 600 camion ed è la più grande nave-traghetto del mondo per trasportare veicoli su ruote). L’idea è di bypassare il Regno e di spedire i carichi direttamente dall’Irlanda al Belgio e alla Spagna.
11/50 SwissQuote ha cancellato i suoi piani di espansione a Londra e ha invece acquistato una banca in Lussemburgo.
12/50 STM Life sta spostando parte del suo business da Gibilterra a Malta per proteggersi dagli effetti della Brexit.
13/50 JPMorgan e altre grandi banche americane si stanno preparando a trasferire asset per il valore di 250 miliardi di euro da Londra a Francoforte.
14/50 Una hard Brexit potrebbe far aumentare il prezzo di piante olandesi del 50 per cento a causa di ritardi, test addizionali di sicurezza e burocrazia. Ma non possono essere sostituite facilmente dalla produzione inglese perché il 90 per cento dei germogli viene dall’estero.
15/50 XL Insurance Company SE (una compagnia che fa oltre 2 miliardi di sterline di premi assicurativi l’anno) si sposterà dal Regno all’Irlanda entro il gennaio del 2019 (il trasloco è esplicitamente descritto nei libri contabili come una conseguenza della Brexit).
16/50 Bank of America ha spesso tra 300 e 400 milioni di dollari in preparativi per la Brexit, incluse le filiali a Parigi e Dublino e movimenti di personale.
17/50 Molte aziende stanno facendo riserve di cibo in previsione della Brexit: una azienda di celle frigorifere ha finito lo spazio disponibile.
18/50 La Brexit sta uccidendo una risorsa cruciale per il finanziamento tecnologico: “I finanziamenti per le aziende inglesi tech da parte dell’European Investment Fund sono scesi del 91 per cento durante il 2017: 61,1 milioni di euro contro i 708,8 dell’anno precedente”.
19/50 Il ministero della Brexit ha speso oltre 100 milioni di sterline (stima) in costi di personale dal referendum a oggi. La stima riguarda soltanto le persone dentro al dipartimento e non comprende altri costi.
20/50 Insurer Hiscox ha speso 15 milioni di dollari per prepararsi a un eventuale no deal sulla Brexit (e trasferirà alcune unità di business in Lussemburgo).
21/50 Un hedge fund del valore di 15 miliardi di dollari specializzato in debiti in sofferenza si sta preparando a fare profitti dal caos Brexit.
22/50 Il governo ha speso 5,5 milioni di sterline per tenere aperto l’aeroporto Manston a causa dell’aumento di camion parcheggiati dopo la Brexit.
23/50 Le vendite di bond corporate denominati in sterline sono crollate quest’anno del 34 per cento a causa dell’incertezza.
24/50 Royal & Sun Alliance Insurance sta spostando il 6 per cento del suo business in assicurazione e riassicurazione in una nuova entità legale in Lussemburgo, che sarà operativa dal 1° gennaio 2019.
25/50 AIG opera in Europa attraverso una entità legale con sede nel Regno Unito. Sta ristrutturando il suo business a causa della Brexit, e spostando tutte le attività non inglesi in un’entità con sede in Lussemburgo (entro dicembre 2018).
26/50 L’Agenzia del farmaco europea si sta spostando da Londra ad Amsterdam. Aveva circa 900 dipendenti a Londra. Ha dovuto sospendere i contratti a breve termine a causa di una perdita di personale del 30 per cento.
27/50 Le più grandi banche francesi stanno spostando 500 posti di lavoro via da Londra per la Brexit.
28/50 Il governo ha un totale di 7 mila dipendenti che lavorano sulla Brexit, più fondi del Tesoro per altri 9 mila (provate a immaginare la montagna di burocrazia che producono, e le foreste che vengono decimate per stampare).
29/50 GSK si prepara alla Brexit: “Stimiamo al momento che i costi di implementazione dei cambiamenti necessari siano pari a 70 milioni di sterline per i prossimi due/tre anni, con costi addizionali pari a 50 milioni di sterline l’anno”.
30/50 Una grande compagnia finanziaria, Broker Tec di CME Group, sta abbandonando Londra per Amsterdam portando con sé un mercato dei pronti conto termine da 240 miliardi di dollari al giorno.
31/50 Gli autotrasportatori britannici sono costretti a rifiutare contratti da centinaia di migliaia di sterline a causa delle incertezze di un no deal.
32/50 Theresa May ha cancellato più volte meeting sulla sicurezza nazionale perché è troppo impegnata con la Brexit.
33/50 Il governo stima che l’industria chimica dovrà pagare 450 milioni di sterline per registrare i prodotti chimici sotto un regime post Brexit (cosa che replicherà semplicemente lo status quo).
34/50 Gli investimenti nelle energie rinnovabili nel Regno Unito sono calati del 46 per cento su base annuale.
35/50 Il Tokio Marine Group sta usando un “Part VII transfer” per trasferire il suo business da due controllate con sede nel Regno Unito (Tokio Marine Kiln Insurance Limited e HCC International Insurance Company Plc) a un’entità in Lussemburgo.
36/50 QBE Limited sta riorganizzando gli affari di numerose compagnie del suo gruppo, usando il meccanismo Part VII, con l’obiettivo di prepararsi alla Brexit.
37/50 Dopo che saremo usciti dall’Ue, saremo tagliati fuori dalla strategia paneuropea per i trasporti (che elargisce miliardi di euro in sovvenzioni e altri tipi di finanziamento). Le mappe dei trasporti dell’Europa saranno ridisegnate (dal punto di vista della policy, non letteralmente!) in modo che il Regno Unito non vi compaia più.
38/50 XTX Markets sta creando un nuovo ufficio a Parigi per il commercio post Brexit (ma manterrà il suo ufficio a Londra).
39/50 Credit Suisse sta spostando 250 posti di lavoro in Germania, a Madrid e altrove nell’Europa a 27, oltre che in Lussemburgo.
40/50 La casa di moda New Look sta chiudendo altri 25 negozi (in tutto sono 85, mentre le previsioni erano di 60 negozi chiusi) a causa di “notevoli turbolenze e incertezze, compresa la Brexit”.
41/50 Schaeffler, un’azienda di componenti per automobili, chiude due fabbriche nel Regno Unito, a Llanelli, Galles, e a Plymouth (saranno colpiti 570 posti di lavoro) a causa della Brexit.
42/50 Le aziende di autotrasportatori potrebbero dover fare una lotteria per i pochi permessi per continuare a fare business a livello internazionale dopo la Brexit, dopo che il governo ha ammesso che c’è a disposizione meno del 10 per cento dei permessi necessari per i trasporti.
43/50 MS Amlin ha ottenuto il permesso di spostare Amlin Insurance SE dal Regno unito al Belgio.
44/50 Hiscox sta spostando alcune parti del suo business in Lussemburgo, ed è in attesa di un Part VII Transfer che sarà completato il 1° gennaio 2019. Il Transfer sposterà 421,5 milioni di sterline di passività da HIC a HSA.
45/50 Scotland Yard deve spendere 2,4 milioni di sterline per mettere su una “unità rete di sicurezza” per una Brexit senza deal dopo che il governo ha ignorato i suoi avvertimenti accorti su come la Brexit renderebbe il Regno Unito meno sicuro.
46/50 Il Custom Declatarion Service (CDS) è un nuovo enorme servizio informatico dell’Ufficio delle dogane che dovrebbe rimpiazzare i sistemi attualmente in uso. Dovrebbe essere pronto per gennaio del 2019. A causa dei ritardi non sarà pronto per il giorno della Brexit. I sistemi nuovi e quelli vecchi dovranno girare in parallelo.
47/50 La versione di prova del nuovo sistema di registrazione dei cittadini Ue del ministero dell’Interno ha avuto bisogno di quasi 2 settimane per processare appena 1.053 richieste (le quali facevano parte di un gruppo di richieste “facili” dal punto di vista della gestione burocratica). Il sistema a regime dovrà gestire più di 3 milioni di persone in due anni.
48/50 Barklays sta muovendo 250 milioni di euro del suo business a Dublino prima della Brexit, diventando così la più grande banca d’Irlanda. Ha già comprato un enorme e scintillante ufficio nuovo in città.
49/50 Il governo ha speso 4,2 miliardi di sterline nella preparazione della Brexit (2 miliardi di sterline nell’ultimo Budget, più altri 2,2 miliardi in quello prima).
50/50 Infine, per una conclusione più leggera: Ladybird ha infine completato il suo volume sulla Brexit come parte della serie Ladybird for Grown-Ups. Il libro raccoglie alcune illustrazioni nostalgiche e commenti di satira dura. Un buon regalo di Natale anticipato.