Il capo dell'AntiTrump
Adam Schiff sarà il dem incaricato di aprire le indagini sul presidente per conto del Congresso americano
New York. Poche ore dopo aver perso il controllo della Camera dei rappresentanti per colpa delle elezioni di metà mandato, il presidente americano Donald Trump ha licenziato il suo ministro della Giustizia Jeff Sessions e lo ha sostituito con un ministro ad interim, Matt Whitaker, che ha il compito specifico di sorvegliare e ostacolare l’inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller sulla collusione tra il governo russo e la campagna elettorale di Trump. La risposta dei democratici a queste manovre è la nomina di un ex procuratore federale della California, Adam Schiff, a capo della prossima commissione Intelligence della Camera. Grazie alla maggioranza, Schiff ha il potere di fare molte cose che possono preoccupare il presidente. Può ottenere documenti e può chiamare testimoni a raccontare quello che hanno visto, con un meccanismo legale che si chiama subpoena ed è molto forte, perché chi non lo rispetta rischia una pena – quindi multe e in alcuni casi persino la prigione. Insomma, quando Schiff chiederà una cosa la otterrà.
I democratici hanno compilato una lista molto lunga di dossier che vorrebbero esaminare ora che hanno il potere di farlo, sono almeno ottantacinque. Si va dalle tasse di Trump, che lui non ha mai voluto rivelare durante la campagna elettorale, al licenziamento del capo dell’Fbi James Comey, al piano di soccorsi per Portorico dopo il passaggio catastrofico dell’uragano Maria nel settembre 2017 fino alle spese di viaggio di alcuni ministri dell’Amministrazione. Le indagini, per quello che si sa adesso, non partiranno tutte assieme ma saranno scandite e distanziate fra loro.
Schiff ha spiegato ai giornalisti della newsletter Axios che intende cominciare da due filoni in particolare. Uno riguarda i tentativi da parte di Trump di danneggiare Amazon, l’azienda di Jeff Bezos, che è l’editore del Washington Post – uno dei giornali che fa gli scoop più pesanti contro la Casa Bianca assieme al New York Times. Il presidente si sarebbe incontrato in segreto con il direttore delle poste nazionali per convincerlo ad alzare i costi delle spedizioni dei pacchi di Amazon e quindi danneggiarne gli affari. Schiff sostiene che se fosse vero Trump avrebbe usato un ente pubblico per fare una rappresaglia molto privata contro Bezos e contro i giornalisti del Post. L’altro filone che secondo l’ex procuratore federale andrebbe indagato presto è quello che riguarda il presunto tentativo da parte di Trump di bloccare la fusione fra AT&T e Warner, che è la proprietaria del canale all news Cnn – probabilmente il più detestato da Trump per il suo orientamento antigovernativo. “Non sappiamo – dice Schiff – se le obiezioni alla fusione fatte dall’Amministrazione siano nate da una semplice preoccupazione di natura antitrust oppure se fossero una scusa per punire la Cnn”. Di nuovo, il meccanismo sarebbe lo stesso: il presidente usa i suoi poteri pubblici per colpire i nemici privati.
A questo punto gli schieramenti non potrebbero essere più chiari. Schiff ha appena pubblicato proprio sul Washington Post una lettera aperta che è intitolata “Whitaker, ti tengo d’occhio”, per dire che se il ministro ad interim della Giustizia proverà a passare all’Amministrazione quello che sa dell’inchiesta di Mueller i democratici verranno inevitabilmente a saperlo. Questo mentre ci si aspetta da un momento all’altro un nuovo round di incriminazioni contro il clan Trump da parte del procuratore speciale.