La guerra sotto al ponte di Putin. Cosa succede nel mare tra Mosca e Kiev
La Russia ha catturato tre navi ucraine che volevano entrare nel Mare di Azov. Tra i combattimenti nel Donbass e l'Ucraina in campagna elettorale
Ieri mattina un rimorchiatore e due cannoniere ucraine hanno tentato di attraversare lo stretto di Kerch che divide la Crimea dalla Russia e che Mosca considera parte del proprio territorio. Dopo aver intercettato le tre imbarcazioni, salpate dal porto di Odessa e dirette a Mariupol, la Marina russa ha tentato di bloccarle e, per evitare che entrassero nel mare di Azov, ha speronato una delle tre, il rimorchiatore. Dalle 19 di ieri sera, ora locale (le 17 in Italia), le tre navi, Yany Kapu, Nikopol e Berdyansk sono state catturate e sono sotto il controllo delle autorità russe. (Qui c’è il video in cui i russi annunciano la cattura delle navi)
Proteste a Kiev davanti all'ambasciata russa dopo il sequestro delle navi militari ucraine (foto LaPresse)
Da Kiev
Le autorità ucraine dicono che i russi erano stati avvertiti del passaggio delle tre imbarcazioni e hanno accusato Mosca di aggressione. Durante la notte, il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha convocato d’urgenza il ministro della Difesa, il ministro dell’Interno e il segretario del consiglio di sicurezza, Aleksandr Turchynov, il quale, nel corso della riunione ha proposto di dichiarare la legge marziale per due mesi. La decisione spetta alla Rada, il Parlamento ucraino, il quale dovrebbe esprimersi oggi. Poroshenko, su Twitter, ha scritto: “Consideriamo le azioni di Mosca un’aggressione”.
Застосування зброї з боку РФ, атака українських кораблів була не спровокованою. З боку України це була звичайна операція по переміщенню українських кораблів до пункту дислокації у Маріуполі та Бердянську. Україна дуже суворо ставиться до виконання взятих на себе зобов’язань
— Петро Порошенко (@poroshenko) 25 novembre 2018
Da Mosca
La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha parlato di “provocazioni”, ha aggiunto che Kiev sta usando contro Mosca delle “tattiche da gangster”. L’Fsb, i servizi segreti, ha ammesso che lo scontro tra la Marina russa e le tre navi ucraine è stato armato e che sei militari ucraini sono rimasti feriti e gli sono state fornite tutte le cure necessarie. E’ da marzo, dopo il sequestro da parte delle autorità di Kiev di un peschereccio che proveniva dalla Crimea, che Mosca ha iniziato a rafforzare la presenza militare nel Mare di Azov.
Lo stretto di Kerch
Il Mare di Azov e lo stretto di Kerch sono considerate acque internazionali, dove sia la Russia sia l’Ucraina possono navigare liberamente dal 2003. Il ponte costruito da Vladimir Putin sullo stretto, inaugurato a maggio per collegare la Crimea alla Russia, è alto 35 metri e impedisce il passaggio delle navi mercantili che provengono dall’Ucraina. Le navi ucraine un tempo attraccavano a Mariupol, ma in questo modo il Krymski most permette ai russi di controllare l’unico punto di accesso nel Mare di Azov.
I separatisti filorussi che combattono nel Donbass vogliono da tempo il controllo delle acque davanti Mariupol, città ancora sotto il controllo ucraino, ma contro la quale, teme Kiev, i separatisti potrebbero sferrare un attacco nelle prossime settimane.