Vista dall'Europa, l'Italia è in mano a Salvini
Il vicepremier leghista conquista le copertine dei giornali stranieri e diventa il leader del fronte sovranista. Gli osservatori europei confermano al Foglio: "Il vero premier è lui"
Il governo italiano visto dall'estero è più verde che giallo. I messaggi del leader della Lega, Matteo Salvini, sono interpretati come la linea ufficiale del governo, che spesso viene etichettato di “estrema destra” dai media stranieri. Una narrazione che nasce, in parte, dal protagonismo del vicepremier leghista.
Da quando è ministro dell'Interno, Salvini è stato intervistato da molti media stranieri, tra cui al Jazeera, Wall Street Journal, Figaro, Mundo, Tass e France 2. L'ufficio stampa del vicepremier spiega al Foglio che da alcuni mesi ha “stoppato tutto per via delle troppe richieste ricevute dai giornalisti”. Recentemente Salvini è stato scelto da Politico, il sito più letto dai deputati e funzionari di Bruxelles, come la personalità europea più importante del 2019. Nella loro lettera di motivazione, il direttore della testata, Matthew Kaminsky, e il responsabile dei progetti speciali, Stephan Faris, hanno scritto: “Nessuno incarna quello che c'è in ballo l'anno prossimo in Europa come Matteo Salvini. Il leader di estrema destra vuole portare il suo marchio populista sul campo di battaglia europeo con l'intenzione di capovolgere le gerarchie”. Faris spiega al Foglio che “al momento non c'è competizione tra Salvini e Di Maio. Sul piano internazionale il M5s ha un impatto molto minore, quasi nullo”. E in Turchia sono convinti che “Salvini vuole scaricare il M5s dopo le elezioni europee per formare un governo di centrodestra”, dice al Foglio Esma Cakir, la corrispondente dell'agenzia turca Dha.
Lo scorso 13 settembre il settimanale americano Time aveva dedicato la propria copertina al leader leghista con un titolo apocalittico: “Perché Matteo Salvini è l'uomo più temuto in Europa”. L'articolo, a firma di Vivienne Walt, descrive il leader della Lega come il premier di fatto dell'Italia: “(Salvini) non è il capo di governo – quel ruolo è ricoperto da Giuseppe Conte del Movimento cinque Stelle. Ma la fila di notabili stranieri in attesa per incontrare Salvini lascia pochi dubbi su chi sia l'uomo che detta le regole in Italia. Salvini è la cosa più vicina a un amministratore delegato”.
La copertina del settimanale americano Time: "Perché Salvini è l'uomo più temuto in Europa"
Nel frattempo, il capo della Lega è stato eletto leader dei sovranisti di tutta Europa, che minacciano di scardinare le gerarchie di Bruxelles alle prossime elezioni europee. In un'intervista a Repubblica del 17 ottobre, Salvini aveva detto di essere disposto a candidarsi come presidente della Commissione europea. Solo una provocazione, naturalmente, che però è stata accolta con favore da molti partiti sovranisti a Bruxelles e che l'ha consacrato come l'anti-Macron per eccellenza. I giornali stranieri hanno alimentato il dualismo col presidente francese. L'articolo del Time spiega che le “linee di battaglia (delle elezioni europee) sono chiare: Macron e Merkel da una parte; Salvini e i suoi alleati dall'altra”. La copertina del 7 settembre del settimanale britannico Spectator, di orientamento conservatore ed euroscettico, è altrettanto polarizzante: da una parte Macron vestito da Dio greco che impugna una spada a difesa della bandiera europea, dall'altra il burbero Salvini che brandisce una clava contro la sua nemesi.
La copertina del magazine britannico Spectator. Il titolo è "Le due Europe. Macron, Salvini e la battaglia per il continente"
Jérôme Gautheret, corrispondente da Roma per il Monde, spiega al Foglio che “dopo il caso Aquarius i francesi si sono convinti che l'uomo forte a Roma è Salvini. E successivamente il vicepremier ha sviluppato una grande abilità mediatica: per esempio, ha detto di tifare la Croazia nella finale del Mondiale contro la Francia”. Fonti vicine al leader leghista spiegano al Foglio che “Salvini è diventato un protagonista all'estero dopo le polemiche con Macron. Il presidente francese lo ha incoronato come leader di statura internazionale. La stessa cosa non avviene per Di Maio, che in Europa ha delle posizioni più sfumate”.
I rapporti di forza tra le sigle del fronte sovranista sono cambiati a favore di Salvini. La Lega è un'eccezione rispetto agli altri; l'unico partito di estrema destra al governo in un grande paese dell'Europa occidentale. “Prima di Salvini – spiega Faris di Politico – il capo informale dei sovranisti europei era Viktor Orbán, il primo ministro dell'Ungheria. Tuttavia, in confronto l'Italia è un paese molto più importante”.
Il 28 agosto Orbán si è recato a Milano per incontrare Salvini; l'8 ottobre Marine Le Pen, leader del Rassemblement national in Francia, ha partecipato a un vertice col vicepremier a Roma per consolidare l'asse sovranista. Simon Ekerne, corrispondente a Roma per il settimanale norvegese Morgenbladet, dice al Foglio: “Si sono capovolti i rapporti di forza. Prima Salvini era lepenista. Adesso Le Pen è salviniana. Anche l'Afd, l'estrema destra tedesca, ha detto che Salvini è un loro punto di riferimento”.
Per molti osservatori stranieri è più difficile raccontare il Movimento cinque stelle, che è un fenomeno unico in Europa. Gautheret del Monde spiega che “Il M5s non è facile da inquadrare per un lettore francese, che crede ancora nella distinzione tra destra e sinistra”. Fuori dall'Italia per molto tempo c'era stata l'illusione che i 5 stelle fossero dei populisti di sinistra. Lo storico britannico Neill Ferguson paragonò sul Times la nascita del governo Salvini-Di Maio a una grosse koalition tra Afd e Linke, i due partiti di estrema destra e sinistra in Germania. Tuttavia, il corrispondente da Roma del Times, Tom Kington, spiega che “il reddito di cittadinanza e l'idea di sostenere gli ultimi sono decisamente di sinistra rispetto alla Lega. Quest'idea sul M5s ci poteva stare all'inizio. Tuttavia, l'alleanza con la Lega ha sminuito quest'immagine”.
Di Maio ha gli stessi nemici di Salvini – Macron, Merkel e “l'Europa dei burocrati” – ma non ha alleati tra i governi dell'Ue, e si trova isolato in vista delle elezioni europee. Le mosse più discusse e controverse della politica estera nascono da Salvini, non da Di Maio. O almeno questa è la percezione fuori dall'Italia. “Salvini partecipa ai vertici più importanti sulla scena internazionale – spiega Kington del Times – È lui che parla con Orbàn, Le Pen e va a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin”. Anche nello scontro con Bruxelles sulla manovra, il messaggio di Salvini ha avuto una risonanza maggiore sui media stranieri. “Ufficialmente Salvini è il vicepremier – scrive Politico in un ritratto del leader leghista – ma dopo una serie di confronti con Bruxelles ha oscurato l'altro vicepremier Di Maio e il premier Giuseppe Conte”.
Il Movimento 5 stelle, semmai, ha un'influenza maggiore sui temi domestici: economia, giustizia e politiche sul lavoro. Il problema è che molti osservatori stranieri non raccontano queste vicende perché le considerano “troppo italiane”. Gautheret del Monde spiega che “i vaccini, i costi della politica e la prescrizione sono degli argomenti che interessano poco ai lettori francesi. Poi, i risultati delle proposte del M5s sono più difficili da riscontrare nel breve termine. È molto più semplice bloccare una nave con i migranti, produce un risultato immediato”.
L'immagine che Salvini ha costruito fuori dall'Italia è anche frutto dei media stranieri, che spesso hanno avuto un atteggiamento troppo compiacente. Hanno assecondato le sue provocazioni e non si sono interessati agli aspetti più oscuri del leader leghista. Ma adesso le cose potrebbero cambiare. Ekern del Morgenbladet ammette che “in un certo senso noi lo rafforziamo quando riportiamo tutto quello che dice”. Il Guardian si è posto lo stesso problema. Secondo fonti vicine al quotidiano britannico, la nuova linea del giornale è quella di assumere un atteggiamento più critico verso il leader della Lega. È stato chiesto di evitare di riportare tutto quello che dice Salvini e di approfondire gli aspetti più critici della sua gestione, come la condanna da 49 milioni subita dal suo partito.
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