Il sollievo di Strasburgo dopo l'uccisione di Cherif Chekatt
Il blitz della polizia su segnalazione di una donna. Lo Stato islamico ha rivendicato l'attentato. Oggi riapriranno i mercatini di Natale in città
Parigi. È stata una donna, mentre camminava per strada, a riconoscere ieri pomeriggio il volto inquieto di Cherif Chekatt, l’attentatore in fuga di Strasburgo, a notare una ferita sul braccio che combaciava con le informazioni emerse dopo l’attacco di martedì sera, e a chiamare prontamente il 17, il numero d’emergenza della polizia francese. La segnalazione, preziosissima, ha permesso ai servizi segreti e alle forze dell’ordine di escludere definitivamente la “pista tedesca” e di concentrare le ricerche nel quartiere di Neudorf, dove il 29enne di origini marocchine è cresciuto e dove era stato visto per l’ultima volta, dopo essersi fatto accompagnare da un tassista risparmiato dalla sua furia omicida perché “musulmano”. Attorno alle 21.00, al 74 di rue du Lazaret, al confine con il quartiere della Meinau, dove si trova la moschea radicale che Chekatt frequentava, tre agenti della Bst (Brigata specializzata sul terreno) vedono un individuo che gli assomiglia, visibilmente nervoso, mentre tenta di entrare in un edificio. Si avvicinano per controllarlo, “Bonjour Monsieur, Police nationale”, lui si gira bruscamente e apre il fuoco nella loro direzione, ma senza colpirli. La risposta dei poliziotti è immediata ed efficace: Chekatt viene abbattuto, dopo 48 ore di latitanza. “Ho sentito uno sparo, e dieci secondi dopo cinque o sei spari simultanei. In tutto è durato due secondi”, ha detto un testimone della scena a France Info.
Cherif Chekatt, l'autore dell'attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo che ucciso tre persone e ne ha ferite sedici.
Gli agenti del Raid, uno dei corpi speciali della polizia francese, avevano già compiuto tre blitz in giornata, ma senza successo. Il quarto e decisivo intervento ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli abitanti di Neudorf e dintorni, che hanno accolto con applausi e colpi di clacson l’uccisione dell'attentatore. Sul posto, si è recato subito il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, che ha tenuto un punto stampa per raccontare lo svolgimento dell’operazione e ringraziare gli agenti. “Una pattuglia della Bst, la Brigata specializzata sul terreno, ha avvistato un individuo davanti al numero 74 della rue du Lazaret che corrispondeva alla segnalazione. L’hanno fermato, lui si è voltato aprendo il fuoco contro i poliziotti, che hanno risposto, neutralizzandolo”, ha dichiarato Castaner, aggiungendo di essere, “fiero delle forze dell’ordine”. Attorno a mezzanotte è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. “Ringrazio l’insieme dei servizi mobilitati, poliziotti, gendarmi e militari. Il nostro impegno contro il terrorismo è totale”, ha twittato l’inquilino dell’Eliseo. Un poliziotto di Strasburgo sentito dal quotidiano Dernières nouvelle d’Alsace ha dichiarato che l’incontro con Chekatt è stato “frutto del caso”. “Avremmo voluto interrogarlo per fargli qualche domanda, ma non ci ha lasciato scelta”, ha spiegato.
Subito dopo l’uccisione, lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato attraverso il suo organo di propaganda, Amaq, dicendo che Chekatt è un loro “soldato”. L’inchiesta, ora, si orienterà verso la ricerca di eventuali complici. Gli inquirenti dovranno capire, soprattutto, chi sono le sue conoscenze tedesche, con cui ha parlato ripetutamente al telefono prima dell’attentato: se c’è una rete più vasta dietro di lui, che collega Francia e Germania. Una chiamata da un numero tedesco ricevuta subito prima dell’attacco al mercatino di Natale, chiamata a cui non ha risposto, aveva spinto le autorità ad immaginare che Chekatt si sarebbe potuto nascondere oltre-Reno per sfuggire ai radar dell’intelligence. Invece, è tornato nel suo Neudorf, forse provando a contare su qualche appoggio islamista locale, lui che in prigione, nel 2008, aveva affisso una foto di Osama Bin Laden. In stato di fermo ci sono il padre, la madre, due dei suoi fratelli (il terzo, Sami, oggetto di schedatura “S” e considerato “molto pericoloso”, è stato fermato ieri sera in Algeria: i servizi sospettano che fosse al corrente del progetto di Cherif), e un amico stretto, un uomo di 39 anni, che lo avrebbe ospitato a casa sua, a Lingolsheim, a sud-ovest di Strasburgo, la notte prima dell'attentato. Oggi, come annunciato dal ministro Castaner, riapriranno i mercatini natalizi nel capoluogo alsaziano, perché non bisogna “cedere alla paura e all’oscurantismo”.