Il nuovo gruppo Ue del M5s rischia di morire nella culla
Secondo la terza proiezione ufficiale di Strasburgo, la sfida di formare un'alleanza autonoma si fa sempre più difficile. In Italia la Lega resta primo partito mentre il Pd recupera quattro seggi e raggiunge i grillini
La strada del Movimento 5 stelle in vista delle elezioni europee è tutta in salita. Con la Brexit alle porte e il possibile addio dell'alleato di maggior spessore, l'Ukip di Nigel Farage, l'attuale contenitore politico dei grillini, l'Efdd, resta in piedi solo grazie alla destra tedesca dell'Afd. Certo, vista anche la bocciatura di Westminster all'accordo di Theresa May, c'è il caso che il Regno Unito vada al voto e che Farage presti ancora una volta la spalla. Ma per il momento Luigi Di Maio sembra deciso a presentarsi in una nuova alleanza di cinque partiti di ispirazione sovranista (due in meno di quelli richiesti per formare un gruppo all’interno del Parlamento europeo), uniti nell'obiettivo di riformare l'Unione sulla base della democrazia diretta. Secondo i sondaggi, però, la sfida di formare un gruppo si fa sempre più difficile.
Il quadro che emerge dalla terza proiezione ufficiale diffusa oggi dall'Aula di Strasburgo e realizzata da Kantar Public è questo: oltre ai Cinque stelle, che dovrebbero ottenere 18 eurodeputati, tra i partiti del nuovo gruppo solo i croati di Zivi Zid (Scudo Umano) conquisterebbero un seggio, rispetto ai due della rilevazione di un mese fa. L'altro pilastro della squadra, i polacchi del Kukiz15, partito di destra fondato dalla rockstar Pawel Kukiz, tornano sotto la soglia di sbarramento e sono dati a zero seggi. Nelle precedenti proiezioni, sulla base di tre sondaggi, Zivi Zid era accreditato al 7,3 per cento, oggi scende al 4,4, laddove la soglia di sbarramento polacca è al 5 per cento. Le proiezioni diffuse oggi si basano su 4 sondaggi realizzati in Polonia. Gli altri due partiti del gruppo, i finlandesi del Liike Nyt – fondato dall'imprenditore Harry Harkimo, presidente di una squadra di hockey su ghiaccio di Helsinki – e i greci di Akkel non sono neppure menzionati.
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Per quello che riguarda l'Italia, in confronto alle proiezioni di un mese fa, il Partito democratico recupera quattro seggi e raggiunge il M5s, che ne perde tre: entrambi sono stimati a 18 seggi. Il calo del Pd rispetto al successo del 2014, quando il partito superò il 40 per cento, resta cospicuo (13 seggi in meno), ma all'interno dell'S&D l'Italia ritorna nel gruppo di testa, alla pari con l'Spd tedesco e al Psoe spagnolo di Pedro Sánchez, che sale a 19 seggi. La Lega rallenta, restando tuttavia di gran lunga il primo partito italiano.