Aggressivi con il Papa e i cattolici. Mansueti col sultano del Brunei
Gli intellettuali restano cauti sull’islam che lapida i gay. Parla Redeker, firmatario dell’appello contro il Brunei
Roma. Da oggi, nel Brunei, gay e “adulteri” rischiano la lapidazione. Il piccolo regno islamico, fra i massimi produttori al mondo di gas liquido, ha introdotto la pena coranica basata sulla sharia. E’ una direttiva del sultano Haji Hassanal Bolkiah, uno dei leader più ricchi del mondo. Se in Italia sul Congresso sulle famiglie di Verona e in Francia sulle Sentinelle e la Manif c’è stata grancassa mediatica, sul sultano nessuna personalità si è mossa. Uniche eccezioni George Clooney, che ha invitato a boicottare gli hotel di lusso del Brunei, e due giorni fa un appello di trenta intellettuali sul Figaro.
“Una nuova e grave violazione dei diritti umani sta colpendo il Brunei: la pena di morte per lapidazione per gli omosessuali e gli adulteri”, si legge nell’appello. “Questa punizione, particolarmente barbara e retrograda, è stata promossa con il pretesto di qualche legge pseudo coranica, l’abominevole sharia”. I firmatari parlano di farsesca “giustizia islamica” contro cui si devono unire gli “umanisti e democratici”. “Ho firmato perché è un dovere umano”, dice al Foglio il filosofo francese Robert Redeker, che ha apposto il suo nome all’appello assieme ai coniugi Badinter e altri. “Questo è ciò che il cristianesimo chiama carità. L’ho fatto indipendentemente dalle questioni geopolitiche”. Eppure, Redeker non può fare a meno di notare il doppio standard. “La sinistra è stata giustamente scioccata dall’attentato di Christchurch, ma non dice nulla sui molteplici attacchi mortali ai cristiani”. “A che serve difendere i cristiani? Non paga niente!”, scrive Anne Sophie Chazaud sul Figaro. “L’ipocrisia è lì: stare zitti in un caso e fare un gran rumore nell’altro”, continua al Foglio Redeker. “In Francia, la sinistra considera normale e sano essere anti cattolico. Credo che l’anti cattolicesimo sia profondamente radicato nella psicologia della sinistra. Penso che queste persone, trovando normale che il cattolicesimo venga attaccato anche violentemente, sistemano i conti con se stessi, con la propria immaturità psicologica”.
Da qui gli attacchi in occidente a chi parla di famiglia naturale. “E’ un neoconformismo dei costumi che spacciano per progressismo”, ci dice Redeker. “Un’intera sezione della letteratura e della filosofia di due secoli ha finito per rendere normale questo tipo di opposizione. Ma ciò che era audace nel XIX secolo è diventato un cliché. In effetti, questo falso anticonformismo tratto dalla cultura letteraria è indispensabile per un posto ben consolidato e ben inserito in società”. Clooney si è mosso dove gli intellettuali hanno taciuto. “Gli intellettuali, da Sartre a Foucault, hanno mentito così tanto. Sono animati dall’odio contro la civiltà da cui provengono e che li nutre (hanno cariche da piccolo borghesi all’università o nei media). Sono quelli che hanno visto la verità a Mosca, in Mao o in Pol Pot (come il goscista Alain Badiou). Questo terzomondismo non ha rispetto per la verità. Fornisce priorità agli interessi ideologici, l’Altro è buono per definizione, non possiamo criticarlo e quando fa del male è colpa nostra. Questa dissimmetria dell’assoluta preferenza per l’altro si trova in tutti i campi. Il presupposto, che esisteva già al tempo delle proteste contro la guerra del Vietnam, è che noi, l’Europa, siamo cattivi per definizione. E’ una forma di gnosticismo, addirittura di catarismo”.
Aggressivi con il Papa e i cattolici. Mansueti con il sultano e gli islamici. La vecchia storia del forte coi deboli ma debole coi forti.