In Colombia i candidati si scelgono con un reality: sempre meglio delle parlamentarie
I concorrenti devono convincere con i loro argomenti una giuria di esperti. L'ultima parola al televoto
Roma. “Toti ha ragione, serve un X Factor del centro-destra”. La provocazione lanciata in Italia dal direttore del Foglio Claudio Cerasa è già realtà in Colombia. Alianza Social Independiente è il nome del partito che ha lanciato un reality show per selezionare i candidati nel dipartimento di Antioquia, con capoluogo Medellín. Città la cui immagine ha sofferto per l’associazione al Cartello di Pablo Escobar, ma che è la più popolosa, ricca e imprenditoriale del paese.
Da ricordare che la Alianza Social Independiente è tutt’altro che una congrega di provocatori. Fu creato nel 1991 come partito indigenista, per selezionare candidature ai seggi che la nuova Costituzione riservava agli indios. Tra i fondatori c’erano capi indigeni, sindacalisti contadini, leader comunitari di quartieri popolari, organizzazioni di donne e anche membri amnistiati del Movimiento Armado Quintín Lame, un gruppo guerrigliero indigenista che aveva concluso un accordo di pace. Ormai orientata verso il centro, l’Alleanza fa parte della coalizione che sostiene il presidente Iván Duque e ha un senatore, 14 deputati regionali e 56 sindaci.
Antioquia, insomma, è una sua roccaforte tradizionale, e infatti oltre mille militanti si sono proposti come candidati. Piuttosto che primarie, l’Alleanza ha deciso di accordarsi con la tv via cavo Cosmovisión per selezionarli attraverso un reality in 10 puntate che si chiama “El Sueño Antioqueño”. Non importava il titolo di studio o la professione: unico requisito, non avere nessuna causa giudiziaria in corso contro. Prima puntata, la sera del primo aprile. Entro il 10 giugno si dovrebbero conoscere i 125 candidati a sindaci del dipartimento, i candidati delle 125 liste municipali e anche i candidati ai 26 posti da deputato dipartimentale. Il voto sarà il 27 ottobre, e sarà la prima importante prova che Duque dovrà affrontare dopo l’elezione.
Come in ogni reality, i concorrenti devono convincere con i loro argomenti tre giurati, per passare al turno successivo. La caratteristica che però distingue “El Sueño Antioqueño” da altri reality è la qualifica di questi giurati. Il primo è Rodolfo Correa: candidato dell’Alianza Social Independiente a governatore del dipartimento. Il secondo è Gilberto Tobón: accademico e analista politico. Il terzo è Liliana Castaño; giornalista e conduttrice del programma politico “Nos cogió la noche”, che è uno dei più seguiti su Cosmovisión. I prescelti andranno poi in “allenamento” con ognuno dei giurati su temi di politica, etica e gestione di scenari politici. Nel turno successivo verranno valutate le proposte di governo. Chi passerà anche questo filtro sarà sottoposto alla votazione dei telespettatori, via sms.
La tentazione di fare dell’ironia è forte, ma tutto sommato il meccanismo sembra più serio del sistema di video e voti su Rousseau con cui i Cinque stelle hanno cercato di lanciare la loro “democrazia diretta”. Se non altro, in questo modo si può conoscere una persona molto meglio che non nella manciata di secondi in cui i i candidati alle Parlamentarie presentano sé stessi. Secondo i giudici, coloro che si sono presentati in linea generale non sono ambiziosi o malati di protagonismo, ma leader comunitari effettivamente interessati a lavorare per i loro vicini e paesani. Certo, è evidente anche il fine propagandistico. Rodolfo Correa spiega che si sta cercando di fare politica “in maniera distinta, trasparente e senza padrini”.
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