Macron si gioca la carta elettorale di YouTube
Il presidente sceglie di rilasciare la sua ultima intervista prima del voto allo youtuber Hugo Travers. Obiettivo: stimolare i giovani francesi tentati dall’astensionismo ad andare a votare
Parigi. Negli ultimi giorni, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, si è schierato in prima linea nella battaglia per le elezioni europee, perché Nathalie Loiseau, capolista della République en marche (Lrem), ha fatto una campagna sottotono, permettendo al Rassemblement national (Rn) di recuperare nei sondaggi. L’inquilino dell’Eliseo ha deciso dunque di prendere in mano la situazione, consapevole della posta in gioco di questo scrutinio, e per la sua ultima intervista prima dei risultati di domenica sera ha scelto lo youtuber Hugo Travers, star della piattaforma di condivisione video molto popolare tra i ventenni, con l’obiettivo di stimolare i giovani francesi tentati dall’astensionismo ad andare a votare. Durante le ultime elezioni europee, si è astenuto il 74 per cento dei francesi tra i 18 e i 24 anni, e secondo un sondaggio pubblicato ieri dal Figaro anche in queste elezioni potrebbe esserci un’astensione record: il 70 per cento degli elettori di età compresa tra i 18 e i 34 anni non ha intenzione di votare per nessuno.
RDV vendredi, 18h15, pour un entretien exclusif et en direct avec le président de la République, pour parler d'Europe.
— Hugo Travers (HugoDécrypte) (@HugoTravers) May 23, 2019
L'interview sans filtre d'@EmmanuelMacron, ça se passe sur YouTube. Le lien : https://t.co/T2iKjlxic2 pic.twitter.com/gC4w5mSNpG
“Il presidente vuole convincere i giovani ad andare a votare, perché non devono lasciare che altri decidano al posto loro”, ha spiegato l’entourage del capo dello stato. “Questo astensionismo è una delle ragioni che hanno spinto Emmanuel Macron ad accettare un dialogo con voi”, ha confermato Hugo Travers in un video di presentazione, informando gli abbonati del suo canale HugoDécrypte, 350mila, che avrebbero potuto fare delle domande live al presidente.
“Sono lì per convincervi che è fondamentale andare a votare domenica 26”, ha esordito Macron seduto di fronte allo youtuber che, lo scorso febbraio, aveva organizzato un “Débathon” molto seguito con dieci ministri dell’attuale esecutivo. Interrogato sul rifiuto della politica da parte dei giovani, Macron ha affermato che se il sistema non piace, bisogna attivarsi in prima persona per cambiarlo, attraverso il voto o l’impegno politico. “Cinque anni fa non ero in politica. Se non vi piace il sistema in cui vivete, lanciatevi e cambiatelo”, ha detto il presidente francese. Sollecitato sull’ecologia e il libero scambio, Macron le ha definite “due battaglie che implicano progressivamente di cambiare il nostro modello. Io stesso ho deciso di cambiare la posizione della Francia in materia di libero scambio”.
E il Ceta? “Sono favorevole perché è stato migliorato molto. Abbiamo introdotto delle regole di monitoraggio e un veto climatico. Il Ceta funziona piuttosto bene e non corrisponde ai timori che alcuni hanno avuto. Il libero scambio non è cattivo in sé”. Ci vuole una transizione ecologica per andare “verso un mondo senza plastica”, ha proseguito Macron, e in questo senso, soprattutto la Francia, sta facendo molto. Sull’altro dossier su cui Parigi punta molto, ossia la tassazione dei Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple), ha risposto così: “Penso che debbano essere tassati altrimenti non è giusto nei confronti delle altre società che sono su internet (…) a livello europeo, spero almeno che ci sia una tassa sugli utili”. In materia militare, Macron si è detto favorevole a un esercito europeo “integrato alla Nato”, in materia di politica comunitaria, auspica un’“Europa più unita” e un “rafforzamento del ruolo del Parlamento nelle decisioni”. Niente “federalismo completo”, niente “Stati Uniti d’Europa”, però, perché “i capi dello stato e del governo hanno ancora un ruolo da svolgere”, ha spiegato Macron. L’ultimo appello è tutto per i giovani: “L’Europa è il nostro quotidiano. E l’Europa è al centro di tutti i vostri ideali. Nella generazione che vi ha preceduto, alcuni sono morti per l’Europa. Nel cuore delle vostre battaglie, c’è sempre l’Europa. Non votate contro, votate per. Ho fiducia in voi. È il 26 maggio o mai più”.