In Danimarca vincono i socialdemocratici. Crollo dei sovranisti
Mette Frederiksen, che sarà il primo ministro più giovane del paese, ha scelto la linea dura sull'immigrazione
Le elezioni in Danimarca sanciscono un cambio di governo. Vincono i socialdemocratici che hanno però adottato una linea più dura sull'immigrazione. La 41enne Mette Frederiksen sarà la premier più giovane del paese. Il suo partito, che con il 26 per cento delle preferenze si conferma il primo della Danimarca, ha ottenuto 91 dei 179 seggi parlamentari contro i 75 del blocco che sosteneva il governo del premier Lars Lokke Rasmussen, il cui partito liberale è stato al governo per 14 degli ultimi 18 anni. Netta la sconfitta dei populista di estrema destra, il Partito del Popolo Danese, che dimezza i suoi voti rispetto alle ultime elezioni: scende all'8,7 per cento dal 21,1 del 2015 (da 37 a 16 seggi).
“È una vittoria condivisa”, ha detto ieri sera la leader socialdemocratica, rivolgendosi agli altri partiti del “red bloc” che hanno tutti riportato buoni risultati. Frederiksen ha spiegato di voler formare un governo di minoranza con l'obiettivo di “collaborare con chiunque mostri uno spirito costruttivo”. Oggi diversi osservatori sottolineano che il Socialdemokratiet potrà avere dei problemi con le altre formazioni di sinistra che, nella maggior parte, non appoggiano la sua nuova politica restrittiva in materia di immigrazione. Scrivevamo sul Foglio che il nodo della questione danese, della rinascita di un partito che sembrava disperso tra le formazioni di destra e centrodestra, sta proprio nell’aver trovato una propria identità. Diversa da quella che ci si aspetterebbe da un programma socialdemocratico, ma la sinistra danese ha deciso di arrivare alle elezioni con delle dure proposte per controllare i fenomeni migratori. Frederiksen è accusata di aver spostato il partito un po’ troppo a destra, accusa alla quale ribatte dicendo che le classi più povere sono le principali vittime sia della globalizzazione, sia dell’immigrazione. La leader socialdemocratica, d'altronde, avrebbe rifiutato la proposta di Rasmussen di formare una grande coalizione con i liberali. Il primo ministro uscente ha annunciato che oggi presenterà le dimissioni alla Regina Margherita, mantenendo l'incarico per gli affari correnti. La Regina avvierà così le consultazioni per la formazione del nuovo governo.
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