Mentre l'Europa si accorda sui rimpatri, Salvini va in campagna (elettorale)
Quella di oggi è la sesta defezione da quando è ministro. Eppure accelerare i rimpatri, impedire i movimenti secondari e verificare le misure antiterrorismo erano alcuni dei passaggi chiave del negoziato al Consiglio Ue
In Lussemburgo, ieri e oggi, si è riunito il Consiglio dei ministri dell'Interno dei 27 paesi membri dell'Unione europea per discutere di politica migratoria. intanto Matteo Salvini è in giro per l'interminabile campagna elettorale in vista dei ballottaggi, ieri a Prato, oggi in Lombardia. “Dateci la forza per andare in Europa e cambiarla”, grida in piazza il vicepremier leghista, ma poi diserta gli appuntamenti più importanti con i suoi colleghi europei. Quella di oggi è la sesta defezione su sette Consigli da quando è stato nominato ministro. Eppure accelerare le procedure di rimpatrio, impedire le fughe e i movimenti secondari e aumentare i tassi di rimpatrio erano alcuni dei passaggi chiave della posizione negoziale dei governi sulla direttiva rimpatri approvata oggi dal Consiglio Ue degli Interni. Oltre a una verifica delle misure antiterrorismo.
Oggi a Lussemburgo Consiglio dei Ministri dell’Interno Ue per discutere di politica migratoria.
— David Carretta (@davcarretta) June 7, 2019
Matteo Salvini non ci sarà per la sesta volta su sette Consigli Ue da quando è stato nominato ministro. pic.twitter.com/W0GB3SxR55
Il capo della Lega ha altri impegni, tra comizi elettorali e un'intervista da Barbara d’Urso, e in Lussemburgo ha mandato ancora una volta il sottosegretario Nicola Molteni.
Gli appuntamenti di oggi di Salvini mentre i suoi colleghi ministri dell’Interno dell’Ue si riuniscono a Lussemburgo.
— David Carretta (@davcarretta) June 7, 2019
L’Italia sarà rappresentata dal sottosegretario Molteni.
(Grazie @ap_elle per l’immagine) pic.twitter.com/ekxFqZLjHa
In assenza del leader del Carroccio, il Consiglio ha approvato una posizione negoziale parziale sulla direttiva rimpatri. “A prima vista salviniana, in caso di crisi migratoria e senza riforma Dublino, la direttiva rischia di trasformare l’Italia in un centro chiuso di rimpatrio”, scrive su Twitter David Carretta. Per raggiungere gli obiettivi, si legge in una nota del Consiglio, la posizione negoziale parziale include “procedure più chiare e rapide per l'emissione di decisioni di rimpatrio e per i ricorsi. Norme più efficaci sui rimpatri volontari. Un elenco comune di criteri obiettivi per determinare il rischio di fuga. La possibilità di trattenere cittadini di paesi terzi se costituiscono un pericolo per l'ordine pubblico. La possibilità di rimpatriare un cittadino di paese terzo verso qualsiasi paese terzo sicuro”.
In assenza di Salvini i ministri Ue hanno trovato accordo su direttiva rimpatri.
— David Carretta (@davcarretta) June 7, 2019
A prima vista salviniana, in caso di crisi migratoria e senza riforma Dublino, la direttiva rischia di trasformare l’Italia in un centro chiuso di rimpatriohttps://t.co/qw3cwn7P25