E' ancora Görliwood!
Görlitz, la città tedesca del cinema, non è andata all’AfD. La resistenza che funziona
Görlitz è una cittadina al confine con la Polonia, una cittadina tedesca, con qualche guglia, alcuni studenti e molto cinema. E’ stato questo a renderla famosa, a farla sviluppare, ad attrarre uno a uno registi e produttori di Hollywood, anche i più famosi, tanto da essere ribattezzata Görliwood. L’ha scelta Wes Anderson per “The Grand Budapest Hotel”, l’ha voluta anche Tarantino per “Bastardi senza gloria” e pure George Clooney quando ha deciso di andare proprio lì, in una cittadina di cinquantacinquemila abitanti, diventata la metà di quel che era dopo il Secondo conflitto mondiale – la metà che è andata alla Polonia si chiama Zgorzelec – per girare “Monuments Men”. Che la città del cinema diventasse la prima a essere amministrata da un sindaco dell’AfD era un vero pericolo, al primo turno delle elezioni, il candidato dell’estrema destra Sebastian Wippel, ex poliziotto, aveva ottenuto il 34,4 per cento dei consensi e il timore che potesse vincere contro il candidato della Cdu, che da trent’anni governa la città, era molto alto. Si sono mobilitati scrittori, registi, produttori e soprattutto attori, per chiedere ai cittadini: “Siate ragionevoli”, girava anche una vignetta con Godzilla intento a scrivere una lettera ai cittadini di Görlitz. La città vive di questo, di cinema, di turismo, della sua atmosfera cosmopolita e aperta. La vittoria dell’estrema destra avrebbe rappresentato un danno di immagine, ma anche economico, la trasformazione della Hollywood tedesca in un bastione dell’ultradestra, “non ci faremo dire dagli stranieri cosa dobbiamo fare”, già diceva Wippel mentre annunciava una collaborazione talmente intensa con la metà polacca da far pensare a una riunificazione. Ci sono realtà che con l’arrivo dell’estremismo muoiono e la cittadina rischiava esattamente questo. Alla fine i tedeschi di Görlitz sono stati ragionevoli, hanno seguito il consiglio, ha vinto Octavian Ursu della Cdu. Qualche paura è caduta e ora ci si prepara per le elezioni in Sassonia a settembre, un’altra sfida contro l’AfD.