Donald Trump (foto LaPresse)

Il diritto di Trump di bloccare qualcuno su Twitter

Eugenio Cau

Il social network impedisce al presidente americano di accedere alla funzione "block". Il motivo? Il suo account è uno spazio di comunicazione pubblica

Milano. Un tribunale d’appello americano ha privato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di una libertà di cui tutti possiamo godere: bloccare chi ci pare su Twitter. Se un twittarolo ci insulta, o se ci sta antipatico, possiamo bloccarlo, lui non avrà più modo di contattarci, e Trump, si potrà immaginare, ha bloccato un bel numero di persone. Ma il tribunale ha detto che no, di tutti gli utenti Twitter del mondo lui è l’unico che non può pigiare sul tasto block, perché così il presidente vìola il diritto al Primo emendamento dei suoi cittadini. Il ragionamento è: poiché il profilo Twitter di Trump è ormai uno spazio di comunicazione pubblica, impedire ai cittadini di accedervi è una violazione.

 

Il dipartimento di Giustizia americano ribatte che il profilo personale di Trump è, appunto, personale, e certo gli utenti bloccati non saranno tagliati fuori dalle notizie, visto che @RealDonaldTrump è ormai la fonte principale del giornalismo politico statunitense. Ma è un po’ tutto il sistema a essere sclerotico, con giudici troppo zelanti che si occupano di profili Twitter, e Twitter che non sa più come gestire l’uomo più potente del mondo, e che giusto la settimana scorsa diffondeva nuove, inutili linee guida a proposito dei tweet dei capi di stato (cioè Trump), e spera che l’uomo più potente del mondo non decida di dichiarare guerra alla Corea usando la sua piattaforma. O forse sarebbe meglio lo facesse, poi sai quanti contatti. 

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.