L'azzardo di Villani a Parigi fa infuriare la macronia (e una signora)
Il matematico e deputato macroniano ha sciolto la riserva: correrà alle amministrative del 2020 contro Benjamin Griveaux, ex portavoce dell’esecutivo francese e candidato ufficiale della République en marche (Lrem)
Parigi. “La dissidenza tranquilla”, la chiama il Point: “Mica tanto”, dicono i sostenitori di Benjamin Griveaux, ex portavoce dell’esecutivo francese e candidato ufficiale della République en marche (Lrem) al comune di Parigi. Cédric Villani, deputato macronista, matematico e vincitore della medaglia Fields nel 2010, ha sciolto la riserva, mercoledì sera, annunciando la sua candidatura concorrente alle elezioni amministrative del 2020. “Per restituire a Parigi la sua dolcezza, bisognerà risolvere dei problemi complessi. E’ quello che ho fatto durante tutta la mia vita”, ha dichiarato Villani davanti ai suoi sostenitori riuniti al Café Gaîté, nel Quattordicesimo arrondissement. “Voglio essere il primo sindaco veramente ecologista di Parigi”, ha aggiunto, lanciando una frecciata in direzione dell’attuale sindaca, Anne Hidalgo.
Fino all’ultimo, Griveaux ha sperato in un passo indietro dell’eccentrico Cédric, paragonando la sua situazione a quella di Neymar, il talento brasiliano del Psg, che ha fatto il capriccioso durante l’estate, minacciando di andarsene, di tradire, di abbandonare la squadra parigina, per poi decidere di rimanere, seppur controvoglia. Ma Villani è andato fino in fondo, ha fatto finta di non sentire i moniti dei fedelissimi di Macron, quelli che cercavano di farlo ragionare, di spiegargli che lo spezzatino avrebbe favorito i rivali, la destra della destra, ma anche l’ex consigliere per la comunicazione di Hollande, Gaspard Gantzer, candidato anche lui a diventare il prossimo primo cittadino di Parigi. Villani non ha accettato di essere stato bocciato all’esame di macronismo di luglio, quando una commissione di Lrem ha preferito indicare Griveaux come portabandiera del partito di governo. Io, Cédric Villani, dietro Benjamin? Non se ne parla proprio. Va detto, naturalmente, che nessuno aveva creduto un solo secondo alla sua firma nel “patto di non belligeranza” in caso di sconfitta, il documento che Macron aveva imposto ai candidati Griveaux, Villani e Renson per evitare spargimenti di sangue e pugnalate postume
“Sono dispiaciuta perché aveva preso un impegno, aveva partecipato a un processo di designazione, e alla fine non ha rispettato la parola data. E’ spiacevole dal punto di visto umano”, ha attaccato Sibeth Ndiaye, attuale portavoce del governo. “C’è il rischio che si aprano altri fronti e che si crei un precedente Villani”, ha detto al Monde, manifestando la sua inquietudine, un pezzo grosso della maggioranza. “Ora, molti si diranno: ‘C’è un candidato ufficiale ma ci può essere anche un candidato ufficioso”, ha aggiunto. Insomma, la paura dei generali della macronia è che l’affaire Villani faccia giurisprudenza, che ci sia un effetto domino difficilmente contenibile, soprattutto se il matematico riuscirà a “rassembler”, a federare parigini e parigine a prescindere dal loro orientamento. “Villani ha la mia stessa strategia: ha le potenzialità per riunire e sa di avere possibilità prendendo le distanze dal Cni (il Comitato nazionale d’investitura di Lrem, incaricato di scegliere i candidati ufficiali, ndr)”, ha detto al Monde Michèle Crouzet, che nel comune di Sens, in Borgogna, sta facendo la stessa cosa.
Villani, molto più di Griveaux, piace ai salotti del Tout-Paris e al mondo delle belles lettres parigine, e ha ottime entrature sia nella destra progressista sia nella sinistra della sinistra, come sottolineato dal Figaro. “Il microcosmo parigino è su di giri per la candidatura di Villani”, ha sussurrato al quotidiano conservatore Jean-Louis Missika, vice della Hidalgo al comune di Parigi. Ma il matematico ribelle sa che non si può vincere piacendo solo al “microcosmo parigino”. Anche per questo, ha deciso di cambiare look per l’ufficializzazione della sua candidatura, un look meno eccentrico che manterrà durante tutta la campagna. Via i ragni sul bavero della giacca, via il taglio da scienziato pazzo, via soprattutto la cravatta Lavallière, che faceva molto dandy di Saint-Germain-des-Prés, a favore di uno stile più consensuale, conciliante, equilibrato, capello corto, barba curata e completo classico. Secondo un sondaggio pubblicato ieri dall’istituto Elabe, i francesi, e in particolare gli elettori di Lrem, preferiscono Villani a Griveaux (17 per cento di opinioni favorevoli contro 11): numeri che preoccupano molto l’Eliseo.
Oltre a essere preoccupata per la sua rielezione, alla luce delle molteplici candidature a sinistra, la Hidalgo è anche molto arrabbiata: Villani faceva parte del suo comitato di sostegno nel 2014, e ora si presenta contro di lei. Gantzer, candidato di “Parisiens, parisiennes”, ha consigliato alla Hidalgo di “ritirarsi”, visto il suo “pessimo bilancio”.