I guai (nuovi) di Ursula von der Leyen
Per due commissari la procedura di conferma è sospesa. Si riapre la crisi ungherese
La commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato ieri contro due commissari nominati da Ursula von der Leyen: la romena Rovana Plumb e l’ungherese László Trócsányi. La procedura di conferma della nomina per loro due è ora sospesa, cioè non potranno partecipare alle audizioni parlamentari che iniziano la settimana prossima. La Plumb, cui è stato assegnato il portafoglio dei Trasporti, è da sempre stata considerata la più fragile tra i commissari designati: il governo romeno che l’ha indicata alla von der Leyen è immerso in uno scandalo di corruzione e la stessa Plumb non ha fornito informazioni considerate sufficienti su dei prestiti di circa 500 mila euro ricevuti negli ultimi anni. Trócsányi, cui è stato assegnato l’Allargamento, non ha ricevuto l’approvazione della commissione a causa di alcuni contratti stipulati dal suo studio di avvocati con il governo di Viktor Orbán, quando era ministro della Giustizia. Anche la candidatura di Trócsányi era annoverata tra quelle più deboli, ma il politico ungherese non ha aspettato le reazioni della von der Leyen e del presidente del Parlamento europeo Sassoli per dare la sua lettura dei fatti: la bocciatura – risicata: 11 voti a favore, 9 contrari, 2 astenuti – non c’entra nulla con l’eventuale conflitto di interessi, “è stata presa una decisione politica senza alcun fondamento fattuale”.
Ora la presidente della Commissione deve decidere i prossimi passi: fonti europee dicono che la von der Leyen non si immolerà per la Plumb (è stata bocciata in modo netto: 15 voti contro, 6 a favore e 2 astensioni), ma con l’Ungheria la questione, come è noto, è più complessa. La von der Leyen ha già mostrato in più occasioni che il suo equilibrismo nella formazione della Commissione ha un punto debole in direzione a est. Era stata deludente sulla difesa dello stato di diritto prima di essere confermata, ha introdotto un portafoglio sulla “protezione dell’European Way of Life” che probabilmente dovrà modificare e ora si trova con il candidato ungherese che già dice che farà tutto quello che è in suo potere per ribaltare la decisione politica a lui contraria.