Roma. Prima la telefonata con Emmanuel Macron che, all’indomani dell’uccisione di Qassem Suleimani, ha sentito Vladimir Putin per chiarire quali potrebbero essere i futuri rischi per la regione. Poi l’annuncio dell’arrivo di Angela Merkel al Cremlino previsto per l’11 gennaio per parlare di medio oriente. Certo, a invitarla è stato il presidente russo ma, vista la situazione, la cancelliera tedesca ha risposto in modo rapido e affermativo, forse sperando che Putin eviterà questa volta di accoglierla con i suoi cani, un vecchio scherzo che la mise in imbarazzo anni fa: lei ha paura dei cani. Le tensioni tra Stati Uniti e Iran il capo del Cremlino le fissa con attenzione, come Teheran vuole che l’influenza americana in medio oriente si riduca il più possibile, ma sono altre le occasioni che Putin vede nel dopo Suleimani, nelle minacce e nelle rappresaglie. Alcune riguardano il suo rapporto con l’Europa.
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