Milano. L’aspetto cruciale della comunicazione politica sui social è che quel che ognuno di noi vede – messaggi, pubblicità – è soltanto suo, pensato per lui, gli altri non ne sanno nulla. Ognuno vive nella propria bolla e accadono le sorprese: gli elettori della Brexit dicevano che c’era un’invasione migratoria insostenibile, e quando gli è stato chiesto: ma chi te l’ha detto?, rispondevano: Facebook – il tuo Facebook è diverso dal mio. L’effetto di quella campagna lo conosciamo, la sua entità non la sapremo mai. Ma sta accadendo di nuovo. La campagna per la rielezione di Trump è la più avanzata dal punto di vista digitale, come dimostra il dibattito sul “geofencing”.
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