Il movimento dietro allo stragista tedesco
Altro che folle. Ecco i precedenti e le idee che hanno ispirato l'accelerazionista di destra che ha ucciso nove stranieri ad Hanau, vicino Francoforte
Roma. Dopo gli attentati islamisti molti commentatori sui social media fanno sarcasmo contro l’idea che l’attentatore sia “una persona con problemi mentali”. La causa che lo ha mosso in realtà, dicono, è l’islam radicale e ogni altro elemento è soltanto un tentativo di coprire questo fatto. Lo stesso schema vale per l’attentatore tedesco che mercoledì sera con una pistola legalmente acquistata ha ucciso nove persone in due bar di Hanau, una città tedesca di quasi centomila persone vicino a Francoforte, e poi si è suicidato a casa sua accanto al cadavere della madre. Aveva problemi mentali evidenti ma aveva anche assorbito le stesse idee che circolano nell’estrema destra accelerazionista.
Questa definizione, “estrema destra accelerazionista”, indica quell’ala della destra estrema che in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all’America alla Germania, predica la necessità di accelerare il collasso della società e dell’ordine come lo conosciamo per poi imporre la propria visione delle cose (separazione delle etnie, “guerra razziale”, ritorno del nazismo). La circolazione di queste idee è sempre più ampia e trova persone recettive e disponibili a passare all’azione. Giovedì pomeriggio nel centro di Londra un uomo di 29 anni è entrato dentro alla moschea di Regent’s Park e ha accoltellato il muezzin, l’uomo che guida le preghiere, di settant’anni. Gli altri fedeli lo hanno bloccato e la polizia lo ha arrestato, le motivazioni per ora non sono conosciute.
Tutti i morti della strage di Hanau sono di origine straniera, turchi, afghani, polacchi e di etnia curda, e i locali presi di mira sono due shisha-bar, dove si va a fumare la pipa ad acqua secondo l’uso mediorientale. L’attentatore tedesco ha lasciato una lettera di 24 pagine in cui spiega con il linguaggio preciso e senza errori di una persona istruita che interi gruppi di persone arrivate dall’estero devono essere sterminati perché ormai non è più possibile rimuoverli dalla Germania. Tra i popoli menzionati nella lettera ci sono quelli di alcune nazioni del Nord Africa, del medio oriente e del Centro Asia, tutte a maggioranza musulmana. Sei giorni fa l’attentatore ha anche messo su YouTube un video in inglese in cui avverte gli americani che il loro paese è sotto il controllo di una società segreta e che ci sono basi militari usate per fare male ai bambini senza che nessuno possa vedere. Li esorta a combattere: “Fight now!”. Inoltre sostiene nella lettera di essere stato sotto sorveglianza dei servizi segreti per tutta la vita e di non avere una relazione con una donna da 18 anni per sua decisione – e questo lo avvicina agli incel, i maschi violenti che non hanno relazioni con le donne e sono ossessionati da idee di vendetta. A novembre l’uomo aveva spedito un messaggio al procuratore federale tedesco, Peter Frank, in cui esponeva le stesse idee.
Roba da pazzi, ma si può essere persone con disturbi mentali e anche terroristi con motivazioni ideologiche molto precise e riconoscibili, le due cose non si escludono. Sei giorni fa i servizi di sicurezza tedeschi hanno fatto tredici raid in tutto il paese per arrestare altrettante persone (uno è poi stato lasciato libero) che cinque mesi fa hanno creato un gruppo che pianificava stragi in alcune moschee in stile Christchurch, dove nel marzo dell’anno scorso un uomo massacrò 51 persone. L’idea era provocare un trauma così brutale da far scoppiare una guerra civile. Tra gli arrestati c’è anche un poliziotto che era già stato sospeso per le sua vicinanza con la destra estrema. A giugno i servizi di sicurezza tedeschi avevano rivelato l’esistenza di un’inchiesta su trenta persone del gruppo nazista Nordkreuz (Croce del nord) che progettavano di uccidere politici e altre figure note considerate troppo favorevoli all’immigrazione. Tutti e trenta avevano il porto d’armi e molti di loro facevano parte della polizia e dell’esercito, alcuni nei corpi speciali. Avevano compilato la lista dei soggetti da eliminare grazie ai database della polizia a cui avevano accesso e avevano ordinato sacchi di plastica e calce viva per occultare e distruggere i corpi delle vittime. Anche in questo caso c’era una visione di scontro apocalittico, i trenta aspettavano il cosiddetto giorno X, che era quello della fine della normalità. Un mese fa il ministero dell’Interno tedesco ha messo fuorilegge il gruppo neonazista Combat 18, che si autodefiniva “la forza d’intervento di Adolf Hitler”.
Il razzismo e l’odio sono un veleno e questo veleno esiste nella nostra società – ha detto il cancelliere Angela Merkel e ha specificato che secondo le sue informazioni il movente dello stragista di Hanau è l’odio razziale. L’indagine è stata passata alle autorità federali, perché il caso è trattato come un atto di terrorismo.