È il giorno del SuperTuesday. Benvenuti nel nuovo Texas, lo stato che da rossissimo è diventato “purple” e che più di ogni altro si sta trasformando tanto da assomigliare sempre più allo stato che si affaccia sul Pacifico
Austin, Texas. “I miei pronomi sono she/they”, dice stringendomi la mano. Revelle è alta, bionda, con due orecchini giganteschi, ed è ancora all’inizio del processo di transizione da uomo a donna. È una delle centinaia di volontarie che sono arrivate ad Austin, in Texas, a sostegno della campagna di Bernie Sanders e come tanti giovani che vengono da fuori – chi dalla California, chi dallo stato di Washington, chi dal New Hampshire – probabilmente non tornerà indietro. “Qui si vive bene, non ho mai avuto problemi”, dice quando le chiedo se non ha timore a bussare alle porte della gente in nome di un candidato socialista che vuole la rivoluzione contro i ricchi – siamo pur sempre in uno stato repubblicano e prospero che quando sente parlare di dirigismo, di centralismo, diventa sospettoso. Eppure.
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