Roma. “Una persona che era stata al ristorante X tra le 12 e le 13 è risultata positiva al test. Abbiamo disinfettato l’area e chiuso il ristorante”, dice il messaggio che arriva sugli schermi delle persone presenti nell’area. Per chi frequenti il Giappone o la Corea del sud le notifiche push – per intenderci, quelle che arrivano direttamente sullo schermo del vostro iPhone – sono la normalità durante le emergenze. Nei paesi ipertecnologici asiatici si usano per tutto, specialmente come “early warning”, cioè per prepararsi se c’è un tifone in arrivo, se c’è un terremoto in arrivo, se arriva troppo caldo o troppo freddo. L’applicazione, attraverso il gps, vi localizza e vi dice le informazioni che vi servono per quella specifica area in cui vi trovate. Utile, no? Ma cos’è utile sapere nel caso di una pandemia, con un nemico invisibile, a parte lavarsi le mani spesso?
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