Cos’è oggi la responsabilità, stare a casa per rispetto della collettività o esercitare uno dei diritti civili più importante che c’è, quello di voto?
Milano. L’ultimo attimo di incoscienza, così i francesi chiamano – con un’autoindulgenza pericolosa – le passeggiate di domenica, le chiacchiere e i baci nei parchi (o quelli ostentati da Carlà, moglie di Nicolas Sarkozy), il bicchiere di vino sulle rive della Senna, anche la partecipazione al primo turno delle elezioni amministrative. L’attimo di incoscienza, l’ultimo (magari), prima della chiusura inevitabile che la Francia – come altri paesi – ha tentato di spostare in là nel tempo, come se il tempo creasse immunità e non contagio, ritrovandosi a mandare i cittadini a votare un giorno e annunciando quello dopo lo stato d’emergenza – chiusure, coprifuoco, isolamento assoluto.
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