Le sanzioni a Iran e Siria sono lì per un motivo
La moratoria proposta dai grillini e il solito schema antioccidente pericoloso
Credevamo che questa pandemia devastante avesse infine fatto capire ai grillini il valore della competenza, ma se ne sono appena usciti con la proposta di una “moratoria umanitaria” per Iran, Siria, Venezuela, Cuba e Corea del nord. Vogliono togliere le sanzioni economiche “che impediscono ai governi di diverse nazioni di fronteggiare adeguatamente l’emergenza coronavirus”. A parte l’ironia di una moratoria “umanitaria” a favore dei regimi più disumani del pianeta, sarebbe prima necessario che i grillini capissero che le sanzioni sono uno strumento usato dalla comunità internazionale per evitare conseguenze peggiori e, allo stesso tempo, per non fare una guerra.
La Siria è sotto sanzioni perché commette crimini contro la popolazione civile, ha imprigionato, torturato e ucciso decine di migliaia di oppositori politici e da quarant’anni è nelle mani della stessa dinastia di macellai. Facessero libere elezioni e liberassero chi è rimasto ancora vivo nelle prigioni segrete, le sanzioni finirebbero domani. La Corea del nord ha ridotto in schiavitù la popolazione civile e rifiuta di negoziare sul programma atomico militare. L’Iran per mesi ha mentito alla popolazione e ha detto che il virus era “un’invenzione di propaganda del nemico” e soltanto ieri ha bloccato le attività economiche dopo migliaia di morti – il numero reale non c’è perché non lo dicono – e rifiuta l’aiuto di Medici senza frontiere perché è un regime paranoico.
I Cinque stelle ci provano sempre perché il loro Dna è quello, anti Nato, anti Europa, anti occidente. Dopo anni di lavaggio del cervello, hanno il riflesso condizionato antimperialista, a meno che l’impero non sia quello cinese – che a loro sta molto simpatico – oppure i regimi minori come l’Iran e il Venezuela.
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