Sono spariti tutti quelli che suonarono l’allarme a Wuhan. Anche Ai Fen, la prima whistleblower che a metà marzo aveva rilasciato un’intervista clamorosa a un magazine cinese, poi ritirato dalle edicole
Roma. Il primo a scomparire, sconfitto dalla malattia, è stato Li Wenliang, il medico di Wuhan morto il 7 febbraio. Era stato il primo a lanciare l’allerta, che gli costò un fermo di polizia, una “confessione” e una “riabilitazione” post mortem. Poi sono scomparsi altri tre suoi colleghi: Jiang Xueqing (1° marzo); Mei Zhongming, due giorni dopo; e Zhu Heping (9 marzo). Poi il medico di terapia intensiva Peng Yinhua dell’“ospedale del popolo” di Wuhan. Poi Xia Sisi, la gastroenterologa dell’ospedale Union Jiangbei di Wuhan.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE