editoriali
L'azzardo di Sánchez
I contagiati sono tanti, ma la Spagna vuole riaprire (intanto Macron pensa alle scuole)
Da questa mattina in Spagna si sono riaperte le fabbriche, i cantieri edili e gli uffici, per decisione del premier Pedro Sánchez. Sono molte le voci contrarie, a cominciare da quelle dei rappresentanti della comunità di Madrid e della Catalogna, le zone più urbanizzate e più colpite dalla pandemia. Anche i soci di governo di Podemos esprimono riserve, considerando la scelta di Sánchez un cedimento alle richieste del padronato. La misura adottata senza preparazione adeguata apre nuovi problemi: le associazioni padronali denunciano che la stragrande maggioranza delle imprese non dispone degli strumenti per garantire le misure di protezione richieste per la ripresa del lavoro.
A favorire questa decisione è stata la riduzione della crescita dei contagiati e dei decessi del fine settimana (che sono comunque più numerosi di quelli registrati in Italia), ma molti esperti osservano che solo tra due o tre settimane si conoscerà l’effetto della scelta di riapertura delle attività produttive e che a quel punto, se ci sarà una nuova impennata dei contagiati, non si potrà più arrestarla. Restano invece in vigore per altre due settimane le misure di restrizione della libertà di circolazione e di chiusura degli esercizi pubblici, come bar ristoranti e alberghi. La disciplina civica in Spagna mostra qualche vistosa smagliatura, visto che le contravvenzioni registrate sono arrivate a circa 650 mila. Sánchez ha deciso di adottare questa scelta con lo spirito di un giocatore d’azzardo: correre un rischio molto elevato nella speranza di ottenere un risultato politico altrettanto robusto. Questo modo di agire corrisponde al suo carattere, nel bene e nel male, ma sottolinea una gestione personale della crisi, al di là delle richieste di solidarietà lanciate alle opposizioni che però vengono attaccate in modo frontale nel corso delle riunioni parlamentari di verifica dell’azione di governo. Naturalmente, per il bene della Spagna e dell’Europa, c’è da sperare che l’azzardo di Sánchez sia vincente, mentre tutto il continente comincia a pensare a tempistiche per la riapertura.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che le scuole cominceranno a riaprire gradualmente, a partire dall’11 maggio.