La ripartenza della Francia
Ecco il piano del governo annunciato in Parlamento da Philippe, dalle scuole alle visite ai parenti fino alla “virtus romana”
Parigi. Oggi pomeriggio, all’Assemblea nazionale, il primo ministro francese, Édouard Philippe, ha annunciato il piano di deconfinamento progressivo che la Francia intraprenderà a partire dal prossimo 11 maggio. Il discorso, durato quasi un’ora, è ruotato attorno a tre concetti cardine che accompagneranno i francesi verso l’uscita dal lockdown: “proteggere, testare, isolare”. “Questa crisi sanitaria mette il mondo di fronte a un dovere di umiltà”, ha detto il premier francese in apertura.
La riapertura l’11 maggio se…
La Francia è in lockdown dal 17 marzo scorso, “una tappa necessaria” per contenere il coronavirus, ha sottolineato Philippe, ma che non può protrarsi “oltre il necessario”, poiché avrebbe “conseguenze gravissime per la nazione”. “Il sistema sanitario ha retto”, ha dichiarato il capo del governo, aggiungendo che il calo dell’epidemia “è in corso, in modo lento, ma regolare” e che i francesi devono continuare a rispettare le regole, altrimenti si rischia “una seconda ondata”. “Dobbiamo imparare a convivere con il Covid-19 e imparare a proteggerci”, ha spiegato Philippe, prima di pronunciare una delle frasi chiave del suo discorso: “Se i dati non saranno quelli che ci aspettiamo, non riapriremo l’11 maggio”. La sicurezza di riaprire fra due settimane, insomma, non c’è ancora, e la possibilità di un’ulteriore stretta, nel caso in cui l’epidemia ricominciasse a diffondersi, è ancora in agguato.
Aucune mesure ne permettra d’endiguer cette épidémie si les Français ne les appliquent pas. Si la chaîne virale n’est pas remplacée par une chaîne de solidarité. À partir du 11 mai, le succès ne reposera pas sur la seule autorité de l’État mais sur le civisme des Français. pic.twitter.com/jZSXOnNQBh
— Edouard Philippe (@EPhilippePM) April 28, 2020
Deconfinamento su base territoriale, dipartimenti “verdi” e dipartimenti “rossi”
Se i dati saranno buoni, invece, “l’11 maggio inizierà una nuova fase che durerà fino al 2 giugno”, ha detto l’inquilino di Matignon. A partire dal 2 giugno, comincerà un’ulteriore tappa, ma tutto dipenderà dallo stato dell’epidemia. “Alla fine di maggio prenderemo una decisione in particolare sulla riapertura di bar e ristoranti”, che resteranno dunque chiusi durante tutto il prossimo mese e rialzeranno le saracinesche, nel migliore dei casi, i primi di giugno. Il deconfinamento sarà differenziato a seconda del livello di contagio nei vari territori. “La circolazione del virus non è uniforme in tutto il paese”, ha affermato Philippe. L’Île-de-France e il Grand Est sono le regioni più colpite dal Covid-19, mentre alcuni dipartimenti come l’Auvergne Rhône-Alpes sono state pressoché “risparmiate” dal virus. “Questa circolazione eterogenea crea delle differenze tra i territori”, ha specificato il premier francese, e queste differenze saranno prese in considerazione. Il 7 maggio verrà infatti deciso quali saranno i dipartimenti “verdi” e quelli “rossi” a seconda del livello di contagi, dei casi in ospedale e in terapia intensiva. Nei dipartimenti “rossi”, il deconfinamento sarà più lento e restrittivo.
Mascherine per tutti e obbligatorie sui trasporti pubblici
La penuria di mascherine, tema che ha incendiato queste ultime settimane, non sarà più un problema il prossimo 11 maggio. “Ci sarà un numero di mascherine sufficiente per soddisfare i bisogni del paese a partire dall’11 maggio”, ha assicurato Philippe, aggiungendo che oltre alle farmacie e alla grande distribuzione, sarà La Poste, a partire dal 30 aprile, a distribuirle attraverso una “piattaforma di e-commerce”. “È preferibile indossare le mascherine in diverse circostanze”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo. Sui trasporti pubblici, invece “saranno obbligatorie”.
700mila test virologici a settimana per le persone sintomatiche
La Francia, a partire dall’11 maggio, sarà “in grado di effettuare almeno 700mila test virologici a settimana per le persona sintomatiche”, ha detto il premier francese. Ma anche “tutte le persone che hanno avuto un contatto” con dei positivi, ha aggiunto Philippe, “saranno invitate a testarsi e a mettersi in isolamento”. “L’obiettivo finale è consentire di isolare al più presto i portatori del virus. Non è una punizione, ma una protezione: tutto deve essere ampiamente fondato sul civismo di ognuno”, ha spiegato.
Notre objectif : réaliser au moins 700 000 tests virologiques par semaine au 11 mai. Nous allons faire passer à 100% la prise en charge de ces tests par l’assurance maladie. #déconfinement pic.twitter.com/NWdBTBymBH
— Edouard Philippe (@EPhilippePM) April 28, 2020
Scuole materne e elementari aperte dall’11 maggio, le medie dal 18, i licei (forse) a giugno
La riapertura delle scuole materne e elementari sarà “molto graduale” e “ovunque su base volontaria” a partire dall’11 maggio. In ogni classe, il limite dovrà essere di quindici allievi, i gesti barriera dovranno essere applicati rigorosamente, e tutti gli istituti scolastici saranno muniti di gel idroalcolici. Gli studenti delle scuole medie torneranno sui banchi il 18, mentre per quanto riguarda i licei la decisione verrà presa soltanto a inizio giugno.
Negozi aperti, luoghi di culto pure, ma niente funzioni
I bar e i ristoranti saranno costretti ad attendere ancora un bel po’ prima di tornare ad accogliere i loro clienti. Tutti gli altri negozi, invece, potranno riaprire. “Oggi sono aperte solo alcune attività essenziali. Tutte, tranne i bar e i ristoranti, saranno in grado di riaprire dall’11 maggio. I mercati, per i quali oggi il divieto è la regola e l’autorizzazione l’eccezione, saranno generalmente autorizzati, a meno che i sindaci o i prefetti non possano far rispettare le distanze”, ha dichiarato il premier francese, prima di precisare: “Tutte le imprese dovranno essere rigorose, limitando il numero di persone presenti contemporaneamente nel negozio e organizzando i flussi, al fine di far rispettare la regola della distanza minima di un metro per persona senza contatto intorno”. Le spiagge saranno chiuse al pubblico “almeno fino al primo di giugno”, mentre i parchi e le aree verdi saranno riaperti l’11 maggio solo nelle zone in cui il virus “non circola attivamente”, ha detto Philippe. Per quanto concerne i luoghi di culto “potranno restare aperti, ma credo sia legittimo chiedere di non organizzare funzioni e cerimonie prima del 2 giugno”, ha dichiarato. I funerali, invece, continueranno a essere possibili con un massimo di 20 persone.
Fine delle autocertificazioni, fatta eccezione per gli spostamenti sopra i 100 km
La buona notizia per i francesi è la fine delle autocertificazioni per gli spostamenti al di sotto dei 100 chilometri di distanza dal proprio domicilio. “Sarà di nuovo possibile spostarsi liberamente, senza autocertificazione, tranne per viaggi a più di 100 chilometri da casa, che sarà possibile effettuare solo per motivi comprovati, familiari o professionali”, ha annunciato l’inquilino di Matignon.
Il calcio rimandato a settembre e il divieto dei raduni pubblici di più dieci persone
La Ligue 1, il campionato di calcio, riprenderà a settembre. “La stagione agonistica degli sport professionistici 2019-2010, in particolare quella di calcio, non potrà riprendere”, ha dichiarato Philippe. I raduni pubblici di più di dieci persone, ha aggiunto il primo ministro, non saranno consentiti.
La virtù degli antichi romani
Philippe ha inoltre escluso l’ipotesi di un’immunità di massa e di un vaccino “prima di 12-24 mesi”. In chiusura, ha invocato la “virtù” degli antichi romani per far fronte all’emergenza. Rivolgendosi ai parlamentari presenti nell’emiciclo, il primo ministro di Macron ha citato “quell’antica qualità da cui i romani traevano la loro forza: la virtù, quella che mescola rettitudine, onestà e coraggio”.