Trump in conferenza stampa nel Giardino delle Rose della Casa Bianca (AP Photo/Alex Brandon)

Alcindor spietata

Daniele Raineri

C’è una giornalista che fa perdere le staffe a Trump più degli altri, specie in questo periodo di crisi

Roma. Lunedì il presidente americano, Donald Trump, ha troncato a metà la conferenza stampa che stava tenendo per parlare della pandemia ed è rientrato furioso dentro alla Casa Bianca perché ha litigato con alcune giornaliste. E’ successo che Weijia Jiang della rete Cbs gli ha chiesto perché insiste sempre a fare il paragone con gli altri paesi – “abbiamo fatto più test di tutti gli altri” – come se la crisi del Covid-19 fosse una competizione globale. Trump si è innervosito, ha risposto “chiedilo alla Cina”, la Jiang ha provato di nuovo la stessa domanda, lui ha passato la parola a un’altra giornalista, Kaitlan Collins della Cnn. La Collins ha fatto una cosa che si fa tra colleghi, ha riceduto la parola alla Jiang per il follow-up, quindi per dare modo alla giornalista zittita di ripetere la domanda e di esigere una risposta. 

  

È un’usanza anglosassone, quando l’intervistato svicola e risponde in modo evasivo c’è la possibilità di insistere e ottenere un chiarimento. Trump ha tolto la parola anche alla Collins e ha fatto un gesto per passare il turno a Yamiche Alcindor, che lavora per la tv Pbs. La Alcindor in questi mesi è diventata un simbolo del duello quotidiano fra Trump e i giornalisti e ci sono stati almeno due litigi pubblici con il presidente. Passare la parola alla Alcindor è stato il segno della sua disperazione. Lei, manco a dirlo, ha subito ripassato la parola alle due colleghe. Trump ha detto “Thank you”, si è girato e ha lasciato la conferenza stampa.

 

  

La Alcindor a marzo aveva posto a Trump una domanda che conteneva una citazione esatta delle parole del presidente, l’argomento era il numero di ventilatori polmonari necessari durante la crisi e ne era nato un confronto finito con un uomo dello staff della Casa Bianca che strappava il microfono dalle mani della giornalista. Trump continuava a negare di avere mai detto quel numero citato. “Comportati bene. Non essere minacciosa”, aveva tagliato corto infine e aveva aggiunto altre cose come “non hai sentito quello che ho detto, capisco perché non lavori più al New York Times”. La cosa era stata notata. Nel 2018 il presidente aveva accusato la Alcindor, che è nera, di avergli fatto “una domanda molto razzista” e non le aveva risposto. Lei non fa piazzate, tenta sempre di restare sulla domanda e di non farsi trascinare nell’allargamento della questione, che è una specialità di Trump. Quando lei ha chiesto a lui perché gli Stati Uniti fanno meno test della Corea del sud, lui ha risposto che lei non sa quanti abitanti ci sono a Seul, capitale della Corea: trentotto milioni (in realtà dieci, come nota Vogue che si è accorto della potenza di fuoco della Alcindor e ne ha scritto). Quando le hanno chiesto come scarica la pressione lei ha detto che grazie al cielo si è sposata due anni fa e ha un marito a cui dire tutto a casa.

   

La giornalista della Cbs e i colleghi in servizio alla Casa Bianca sono in un momento ideale per battere sul presidente, perché l’Amministrazione si è fatta cogliere molto impreparata dalla crisi del Covid-19 e sostiene posizioni contraddittorie: insiste sulla necessità di riaprire il prima possibile l’economia ma allo stesso tempo ha creato un team di esperti che consiglia l’opposto. Nel corso dell’ultimo mese il capitolo americano della pandemia è diventato una strana guerra culturale, nella quale un pezzo di destra scende armata nelle piazze per ribellarsi alle misure restrittive e una maggioranza di americani si dice d’accordo con le stesse misure – e intanto l’economia va malissimo. Trump gioca un po’ tutte le parti. Prima ha minimizzato, poi si è presentato in tv con gli esperti, poi ha detto che sarà il presidente di guerra contro l’epidemia, poi ha annunciato che vuole riaprire tutto. Il risultato è che Alcindor e gli altri della sala stampa da mesi vedono il presidente mettere in fila una conferenza stampa più imbarazzante della precedente, come quella in cui vagheggiò la possibilità di iniettare disinfettante nelle vene dei malati. Trump perde i riferimenti, si innervosisce quando le giornaliste insistono. In pratica è una notizia che abbia interrotto una sola conferenza finora.

Di più su questi argomenti:
  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)