Milano. Cominciano oggi in Cina le “due sessioni” dei pletorici organi legislativi del regime comunista, il più grande e coreografato evento politico dell’anno nel paese più popoloso del mondo, in cui le grandi decisioni sul futuro della Cina non vengono prese (quello si fa nel Politburo, più intimo) ma sono annunciate al mondo. Le due sessioni (per i feticisti sono la sessione plenaria dell’Assemblea nazionale del popolo cinese e la sessione annuale del Comitato nazionale della conferenza consultiva politica del popolo cinese) arrivano in un momento fondamentale: sono state rimandate di due mesi causa Covid-19, e si tengono nel bel mezzo della crisi, mentre l’economia è ferma e i rapporti con gli Stati Uniti sono ai minimi storici degli ultimi 40 anni. Si parlerà dunque di pandemia e di pil, ma uno dei punti focali riguarderà la tecnologia, e nei documenti preparatori delle sessioni si parla molto dell’obiettivo di rendere la Cina indipendente nelle tecnologie strategiche. Cina e Stati Uniti sono nel mezzo di una guerra tecnologica ormai da un paio d’anni, e alcune notizie di questi ultimi giorni lasciano intendere che le cose potrebbero peggiorare.
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