Roma. Martedì, durante una riunione della leadership palestinese, Abu Mazen ha decretato la fine di tutti gli accordi, di tutti gli impegni presi con Israele e gli Stati Uniti come conseguenza del piano di annessione della Cisgiordania. Tutti, anche quelli che riguardano la sicurezza. Il leader dell’Autorità palestinese non ha risposto alle domande dei giornalisti presenti né alle lamentele di chi gli faceva notare, tra i funzionari palestinesi, che la decisione l’aveva presa senza consultare nessuno e sembrava imprecisa e confusa. Alcuni dei membri del suo partito, al Fatah, hanno anche abbandonato la sala in cui si teneva la riunione e hanno rilasciato dichiarazioni ai giornali israeliani per dire che la situazione non è chiara per nessuno e che le parole di Abu Mazen non corrispondono alla posizione ufficiale palestinese. I membri del partito attendono delle istruzioni più chiare, e hanno detto al giornale israeliano Haaretz che vorrebbero da parte del loro leader una posizione più forte sulla base di tre princìpi: dichiarare gli accordi nulli, annullare il riconoscimento di Israele e convocare tutte le fazioni palestinesi per concertare una strategia comune.
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