Si chiama uomo di stato ma è uomo di mutamento, o donna. Di movimento. Nuove opinioni, nuove posizioni. L’Europa ha in Emmanuel Macron e in Angela Merkel due esempi di flessibilità felice, che non è opportunismo, ma realismo e pragmatismo. Angela è stata a lungo ferma nell’ortodossia economica e finanziaria dei bilanci a posto e del rifiuto di mutualizzare debiti fatti senza riforme e senza sforzi di rilancio e crescita da paesi “colpevoli”. Come lei il suo ministro, competitore e compagno di strada Wolfgang Schäuble. Una posizione ferma per entrambi, dura o aspra per lui, argomentata con una sorta di egemonismo del buon senso da lei. Ma la stessa posizione, la stessa opinione, consiglio europeo dopo consiglio europeo, quali che fossero le obiezioni di alleati e partner. Come disse Lutero alla Dieta di Worms, di fronte alla richiesta di ritrattare la sua stessa coscienza: io sto qui e non mi muovo, non posso muovermi.
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